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Affidamento figli, proposta legge perché sia congiunto

Il progetto di legge e' all'ordine del giorno della Commissione Giustizia

di Gabriella Meroni

Occorre una profonda revisione degli attuali criteri di affidamento dei figli in caso di separazione dei coniugi visto che oggi nel 90,9% dei casi i minori sono affidati esclusivamente alla madre e molto limitata e’ la possibilita’ di accesso del padre, una situazione che di fatto trasforma la separazione dei genitori in una perdita per i figli del genitore non affidatario.

Queste le considerazioni base della proposta di legge sottoscritta da Vittorio Tarditi (FI) e numerosi altri deputati di maggioranza che e’ all’ordine del giorno della Commissione Giustizia nella seduta fissata per l’8 novembre. La relazione introduttiva della proposta sottolinea l’elevata conflittualita’ tra gli ex coniugi anche a causa delle tensioni di un rapporto con i figli mal risolto per entrambi e soprattutto un’altissima percentuale di minori disadattati per aver sviluppato una condizione di dipendenza da un genitore (quasi sempre la madre) e di rifiuto nei confronti dell’altro. I proponenti sottolineano che gia’ nel 1975 con la legge 151 fu introdotto nel nostro ordinamento ”l’affidamento congiunto”, ma oggi la questione viene prevalentemente risolta con la ”rapidissima udienza” nella quale il magistrato non ha ancora elementi di giudizio per scegliere consapevolmente entro l’intera gamma di possibilita’ offerte dalla legge.

Tanto piu’ – osserva ancora la relazione della pdl 66 che ha come primo presentatore Tarditi – che la legge 53 del 2000 sui congedi parentali ha riconisciuto a entrambi i genitori piena capacita’ nelle funzioni di assistenza e di cura dei figli e mutua intercambiabilita’. Lo schema normativo punta, quindi, sull’affidamento condiviso come soluzione principale ed ordinaria e non piu’ residuale rispetto a quelle monogenitoriale sottolineando che ”i genitori restano responsabili nei confronti dei figli e investiti dei compiti di educazione e cura a prescindere dalla evoluzione dei loro rapporti personali”. ”Uno strumento fondamentale per assicurare la effettiva e serena presenza di entrambi i genitori e’ costituito dal punto centrale della pdl, cioe’ il mantenimento diretto sostitutivo in tutto o in parte dell’assegno ”.

”Se dei figli si occuperanno in misura significativa entrambi i genitori, tutti e due – sottolinea ancora la relazione introduttiva della proposta – dovranno provvedere a coprire necessita’ economiche evitando la rischiosissima condizione che uno decida e l’altro paghi”. Le modifiche all’articolo 155 del codice civile contenute nella pdl riguardano anche i criteri di funzionamento di un ”centro familiare polifunzionale” che si ponga come supporto ai genitori separati per impostare correttamente il nuovo tipo di vita accettando i necessari sacrifici soprattutto per rispettare le esigenze del bambino.

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