Cultura

Afghanistan: la situazione umanitaria ad oggi

Report dell'UNHCR

di Redazione

Secondo i nuovi arrivi in Pakistan sarebbero molte migliaia gli sfollati nei campi alla frontiera afghana
Secondo i rifugiati afghani arrivati di recente nella provincia del Baluchistan, nel Pakistan meridionale, sarebbero fino a 60mila gli sfollati nei tre grandi accampamenti nell’area di Spin Boldak, in Afghanistan sud-orientale, presso il posto di frontiera pakistano di Chaman. Nei tre campi – che si trovano in un’area controllata dai talebani – ci sono in totale da 11mila a 13mila tende. Il più grande dei tre è quello di Rabita Alam el Islam con 5-6mila tende, seguito da quello di Ben Rashid Maktum (4-5mila), mentre il più piccolo è quello di Al Rashid (2mila-2.500 tende). L’UNHCR stima che ogni tenda ospiti in media 5 persone. I nuovi rifugiati riferiscono che comunque non tutte le tende al momento sarebbero utilizzate. Inoltre non è chiaro se le persone che alloggiano a Spin Boldak vogliano entrare in Pakistan, le cui frontiere sono ancora ufficialmente chiuse.

Previsti colloqui per facilitare i trasferimenti al campo di Roghani
Questo fine settimana l’UNHCR avvierà consultazioni con le autorità di frontiera per discutere la possibilità di trasferire direttamente al nuovo campo di Roghani i nuovi rifugiati che arrivano a Chaman. Se verrà raggiunto un accordo su questo punto, ciò renderà meno pesante la pressione sul centro di permanenza temporanea di Killi Faizo, che ha già raggiunto la massima capacità di accoglienza nonostante proseguano le operazioni di trasferimento. Attualmente oltre 5mila rifugiati si trovano a Roghani, ma oltre 3mila sono ancora a Killi Faizo.
Negli ultimi tre giorni a Roghani, quattro bambini sarebbero morti di dissenteria. Si tratta dei primi decessi dall’apertura del campo. Medecins Sans Frontieres (MSF), che opera nel campo con una clinica, sta attualmente accertando le cause dei decessi, cercandole tra vari batteri tra i quali la contagiosa dissenteria bacillare che causa emorragie.

Aperti nuovi campi in Pakistan
L’UNHCR e le autorità locali hanno raggiunto un accordo sull’apertura di 2 nuovi campi nella Provincia della Frontiera Nord-Ovest (NWFP), in Pakistan, nei quali ospitare rifugiati afghani. Questi due campi si aggiungeranno al campo di Kotkai, nel distretto di Bajaur, che da lunedì scorso riceve rifugiati che vengono trasferiti dall’accampamento di Jalozai, vicino Peshawar. Entrambi i nuovi campi si trovano nel distretto di Kurram: quello di Basu ospiterà afghani sciiti e quello di Old Bagazai accoglierà afghani di etnia tagika, uzbeka e di altre minoranze. I campi possono raggiungere ognuno una capienza di 10mila persone.
Nella giornata di oggi, l’UNHCR ha trasferito altri 431 afghani da jalozai a Kotkai, portando la cifra totale delle persone nel nuovo campo a 1.700. Inoltre, sempre oggi, lo staff a Peshawar ha avviato l’identificazione di punti di transito per gli afghani arrivati di recente che intendono trasferirsi in uno dei tre nuovi campi (Kotkai, Basu e Old Bagazai).

Il coordinatore per le emergenze dell’UNHCR torna a Kabul
Il coordinatore regionale per le emergenze dell’UNHCR, Filippo Grandi, è rientrato oggi a Islamabad dopo aver preso parte a una missione umanitaria delle Nazioni Unite di cinque giorni a Kabul. Nel periodo della missione, Grandi ha tenuto diversi incontri con il personale locale dell’UNHCR, che lavora in condizioni estremamente difficili, e il personale di altre agenzie delle Nazioni Unite e Organizzazioni non governative (Ong).

L’attività dell’UNHCR in Afghanistan; saccheggiati altri uffici
L’UNHCR ha ristabilito la sua presenza internazionale a Kabul ed ha in programma di fornire a una parte delle famiglie sfollate più bisognose che si trovano in città un kit di aiuti per affrontare l’inverno, comprendente coperte imbottite, maglioni di lana, vestiti pesanti per bambini e stufe per cucinare e per riscaldare. L’UNHCR sta inoltre riavviando nella città progetti per la produzione di coperte imbottite e maglie di lana. Nella giornata di ieri, l’UNHCR, in cooperazione con altre agenzie umanitarie, ha distribuito coperte, vestiti pesanti e tende a 700 sfollati che si trovano in una parte della città pesantemente colpita dai bombardamenti.
Quasi 20 operatori locali hanno ripreso il lavoro nell’ufficio dell’UNHCR di Herat. Lo staff ha registrato il saccheggio dell’ufficio nella città sud-occidentale di Farah. L’incidente solleva ulteriori preoccupazioni per la sicurezza degli operatori, mentre l’agenzia sta valutando la possibilità di inviare staff negli uffici di Farah e Islam Qala, alla frontiera con l’Iran. L’Ufficio di Farah – condiviso con altre agenzie delle Nazioni Unite, sarebbe stato saccheggiato nei giorni scorsi. Anche l’ufficio di Khost, nella provincia di Paktia, sarebbe stato saccheggiato.
Il personale sul campo dell’UNHCR ha ricevuto notizie di oltre 50mila persone che vivono in condizioni disastrose in un campo ai margini della città della città di Farah, dove nessuna agenzia umanitaria starebbe operando. Le priorità dell’UNHCR in Afghanistan occidentale includono la rapida valutazione dell’assistenza necessaria nella regione, così come la ripresa di progetti a rapido impatto (QIPs), che darebbero la possibilità di reintegrarsi ai rifugiati che rientrano dai paesi limitrofi, soprattutto dall’Iran, e da altre aree all’interno dell’Afghanistan.
Gli operatori umanitari riferiscono che ogni giorno centinaia di persone continuano ad affluire dalla provincia di Ghor, in Afghanistan centrale, all’affollato campo di Maslakh, vicino Herat. Questo flusso rende ancora più urgente la fornitura di assistenza nel campo. L’UNHCR sta organizzando un secondo convoglio umanitario da inviare a Mashad. Il primo convoglio è arrivato oggi a Herat.
Nel frattempo, 600 tende dell’UNHCR attrezzate per l’inverno sono state fornite a famiglie bisognose nel campo di Maslakh. Altre 400 tende provenienti dalle scorte di Herat verranno distribute in seguito.

Questa settimana il più numeroso rimpatrio dell’anno dall’Iran
In totale sono 5.807 gli afghani rimpatriati dall’Iran questa settimana, la cifra più alta dell’anno. I rimpatri di questa settimana portano a 43.693 il totale degli afghani rimpatriati spontaneamente dall’Iran dall’11 settembre.

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