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Afghanistan, morti i 5 membri dello staff di Save the Children che erano stati rapiti
L'associazione ha espresso «profondo dolore. Il nostro pensiero in questo momento va ai loro familiari, amici e colleghi e chiediamo che la loro privacy sia rispettata.». Sospese tutte le attività dell’Organizzazione nella provincia di Uruzgan
di Redazione

Save the Children condanna fermamente ed è profondamente addolorata per la morte dei cinque colleghi rapiti in Afghanistan. Il nostro pensiero in questo momento va ai loro familiari, amici e colleghi e chiediamo che la loro privacy sia rispettata.
I membri dello staff erano stati rapiti da un gruppo armato cinque settimane fa mentre lavoravano per l’Organizzazione nella provincia centrale di Uruzgan. Questa tragedia sottolinea i notevoli rischi che gli operatori umanitari in Afghanistan devono affrontare quotidianamente. In seguito a quanto accaduto, Save the Children ha sospeso temporaneamente la sua attività nella provincia di Uruzgan.
La sicurezza del proprio personale è una priorità per Save the Children e per questo l’Organizzazione si dota di procedure stringenti per attenuare per quanto possibile i rischi, mettendo il personale in condizione di poter essere soccorso e protetto, in circostanze spesso imprevedibili.
Save the Children è presente in Afghanistan dal 1976 in 15 delle 34 province del Paese. L’Organizzazione opera sia direttamente che attraverso partner locali con programmi di intervento che raggiungono oltre 700.000 bambini. I programmi comprendono protezione, educazione, salute, sussistenza, nutrizione e risposta alle emergenze umanitarie come alluvioni e terremoti.
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