Mondo

Afghanistan: ong contro il grano donato dall’Onu

Rovina il mercato dei cereali locale e incoraggia la produzione dell'oppio. La denuncia di Christian Aid

di Carlotta Jesi

Il grano donato dalle Nazioni Unite ai civili afghani fa più male che bene al Paese. A sostenerlo, è la charity inglese Christian Aid che in un articolo scritto per il quotidiano inglese Guardian ha chiesto all’Onu di fermare la distribuzione.

Il motivo? Continuare la distribuzione adesso che la guerra e la carestia sono finite, spiega Christian Aid, «è come tenere un paziente in terapia intensiva anche quando è pronto a passare alla fisioterapia. L’Afghanistan è arrivato a un punto in cui ha bisogno di aiuto per ricominciare a crescere da solo».

Secondo l’organizzazione inglese, le conseguenze negative della distribuzuzione del grano oggi sono le seguenti:

-l’80% degli afghani che vive di agricoltura, nelle settimane potrebbe avere un buon raccolto. Ma non riscirà a venderlo: perché acquistare dai contadini il tuo grano quando puoi averlo gratis dall’Onu? Gli aiuti stanno facendo calare il prezzo del grano locale: «nella provincia di Herat il grano oggi costa 7 pence al kilo, una cifra bassissima».

– La distribuzione gratuita di grano scoraggia le persone che potrebbero coltivarlo e che, invece, si dedicano alla produzione dell’oppio. Gli stessi funzionari dell’Onu hanno confermato che, nel corso del 2002, è aumentata del 1,600%.

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