Mondo
Africa: cresce Project Malawi di Intesa-San Paolo
Due nuovi partner si associano al progetto anti-Aids e di sviluppo della Banca Intesa-San Paolo e Fondazione Cariplo
di Redazione
Un gruppo di 24 medici pediatri e neonatologi disposti, dopo un corso di medicina tropicale, ad operare in Malawi su turni di almeno un mese per un periodo di due anni; presenza fissa di un?équipe medica formata da un pediatra e un neonatologo che a rotazione opererà presso alcuni centri sanitari del Paese; fornitura di apparecchiature tecnologiche e materiale di consumo medico; corsi di formazione per gli operatori sanitari locali.
Questi, in sintesi, i punti dell?accordo, annunciato oggi nel corso di una conferenza stampa tenutosi a Milano, fra Intesa Sanpaolo, Società Italiana di Pediatria e Società Italiana di Neonatologia per la realizzazione di un programma di intervento sanitario a favore dell?infanzia in Malawi, Paese africano tra i più poveri al mondo, dove la mortalità nel primo mese di vita supera il 5%, dieci volte superiore a quella che si registra in Europa.
Il programma rientra in Project Malawi, l?iniziativa promossa da Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo in collaborazione con alcune organizzazioni umanitarie e col Governo del Paese, che prevede un piano di ampio respiro e a lungo termine, con interventi in materia di sanità, in particolare per la lotta alla trasmissione da madre a figlio del virus dell?Hiv/Aids, uno dei principali flagelli del Malawi; di educazione e prevenzione; di assistenza agli orfani; di sviluppo dell?economia locale.
I medici svolgeranno la loro attività presso alcuni centri sanitari, previsti da Project Malawi e che hanno già cominciato a operare, come la struttura per la maternità a Balaka, gli ambulatori del Centro DREAM (Drug Resources Enhancement against Aids and Malnutrition) a Balaka e a Blantyre e gli ambulatori del Centro Polifunzionale di Kapeni. I medici terranno inoltre corsi di formazione per il personale sanitario locale.
L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera ha sottolineato come “l’arrivo di due nuovi partner importanti come la Società italiana di Pediatria e la Società italiana di neonatologia rafforza un progetto che intende svilupparsi sul lungo termine attraverso una partnership integrata”.
Project Malawi è stato avviato nel 2005 con programmi di attività già finanziati che si estendono nell?arco di tre anni, ma che sono stati studiati per avere ricadute positive strutturali nel lungo termine. Al progetto collaborano:
? la Comunità di Sant?Egidio, il movimento caritativo di ispirazione cristiana nato a Roma, operante in 70 Paesi del mondo, presente in particolare in Malawi col progetto sanitario DREAM;
? Save the Children, una Ong con lunga esperienza sui temi dell?infanzia e dell?adozione a distanza in oltre 100 Paesi;
? il Cisp-Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli, una Ong attiva in più di 20 Paesi nella cooperazione internazionale e nella lotta all?esclusione sociale, soprattutto attraverso progetti di microfinanza;
? le associazioni Scout del Malawi, fra le più importanti agenzie di aggregazione giovanile diffuse sul territorio.
La Società Italiana di Pediatria è un?associazione nata per promuovere la ricerca e la divulgazione scientifica in ambito pediatrico, tutelare la salute fisica e mentale dei bambini, degli adolescenti e difenderne i diritti.
La Società Italiana di Neonatologia, ad essa affiliata, si propone di favorire e promuovere la ricerca, la didattica e l?assistenza in particolare nel campo delle cure ai neonati, ivi incluse le emergenze e la terapia intensiva.
Entrambe le società svolgono attività di aggiornamento professionale e di formazione permanente, promuovono studi clinici e ricerche scientifiche finalizzate.
Il Malawi, stato dell?Africa sub-sahariana, 12 milioni di abitanti con un?aspettativa di vita di soli 37 anni, vittima ricorrente di tragedie naturali come alluvioni e siccità con effetti devastanti sulla popolazione, è uno dei Paesi più poveri del mondo, con un reddito pro-capite di appena 3 euro al giorno. Una delle piaghe più gravi è l?Hiv/Aids: secondo le stime più recenti disponibili, il Paese conta 900.000 sieropositivi; l?infezione, che causa oltre 80.000 morti all?anno, colpisce il 15% della popolazione tra i 15 e i 49 anni, lasciando più di un milione di bambini orfani, mentre il 17% delle madri sono sieropositive e sono 85.000 ogni anno i parti a rischio di trasmissione del virus.
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