Tutti li temevano, ma ora che sono stati pubblicati si puo’ parlare di una vera e propria mazzata sulla testa. Gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sugli aiuti pubblici allo sviluppo (Aps) erogati nel 2011 dai 22 paesi dell’area Ocse sono a dir poco drammatici.
La crisi economica ha ‘costretto’ dodici paesi tra i più ‘generosi’ del continente europeo a sospendere gran parte dei loro aiuti bilaterali. Senza sorpresa, Grecia (-39,3%) e Spagna (-32,7%) sono i paesi che più hanno tagliato rispetto al 2010, seguiti da Austria (-14.3%), Belgio (-13.3 %), Paesi Bassi (-6,4%), Francia (-5,6%), Lussemburgo (-5,4%) e Finlandia (-4,3%). A sorpresa, l’Italia registra una crescita clamorosa del 33%. “Questo dato non deve trarre in inganno” tiene a precisare Luca De Fraia, presidente di ActionAid Italia e membro del gruppo di monitoraggio ‘AidWatch’ della piattaforma delle ong europee, CONCORD.
“L’aumento è in gran parte dovuto ad aiuti inflazionati dalla cancellazione di debiti contratti da paesi poveri nei confronti dell’Italia e dai fondi erogati per accogliere i rifugiati. Secondo i nostri calcoli, il volume totale degli APS dell’Italia andrebbero ridotti del 18%”. Il che al netto di queste dichiarazioni fa segnare un +15%. Di tutti gli Stati Membri dell’Unione, il Regno Unito è quello che fa la più brutta figura. Dal suo insediamento, il premier britannico David Cameron ha giurato che mai avrebbe diminuito gli aiuti pubblici allo sviluppo del Regno Unito. Anzi, secondo Cameron l’obiettivo dello 0,7% entro il 2015 era a portata di mano (con una crescita del 37%). Ma i dati dell’Ocse lo hanno clamorosamente smentito registrando un -0,8% tra il 2010 e il 2011. Per Cameron sono tempi duri. Pochi giorni fa, un rapporto di un comitato tecnico della Camera dei Lords ha definito gli obiettivi “del governo inappropriati sul piano legislativo. Non è importante la quantità, ma la qualità. Oggi, solo il 10% dei nostri aiuti vanno a finire nelle zone di conflitto”.
Nonostante il calo generale, i 15 paesi europei dell’OCSE coprono il 54% degli aiuti della medesima organizzazione. E per spezzare una lancia a favore dell’Italia, andrebbe ricordato che il nostro paese copre il 14% degli aiuti erogati da Bruxelles nell’ambito della cooperazione allo sviluppo.
foto: archivio Acra
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it