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Alela, la voce prima di tutto

di Enrico Barbieri

La voce soprattutto: una voce mutevole, capace di scivolare con naturalezza dai toni alti a quelli bassi. Una voce dolce e potente senza sforzi. Vengono in mente i nomi di Karen Dalton, un ricordo di Dolores O’Riordan, voce cangiante dei Cranberries. Ma intorno alla voce, una musica complessa, esaltata da una scrittura pulita e illuminata. La californiana Alela Diane con questi mezzi non comuni si è fatta conoscere prima in Europa e poi nei suoi Usa, grazie a un primo disco immediato come The Pirate’s Gospel, anno 2004. To Be Still è la seconda prova, che conferma tutta la grazia e la freschezza di questa giovane musicista. Viola, banjo, una chitarra che ricama su un impianto country libero e senza cliché. The Pirate’s Gospel ci aveva presentato Alela come una nuova grande voce. The Pirate’s Gospel ci consegna una grande musicista.


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