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Aleppo: la strage dei civili è crimine contro l’umanità
Un nuovo rapporto di Amnesty International denuncia i crimini di guerra perpetrati quotidianamente nella zona di Aleppo, dove da Gennaio 2014 a Marzo 2015 sono morti 3.124 civili. Tra gli orrori, anche l’utilizzo di armi improprie contro la popolazione da parte dei ribelli e delle milizie di Assad, un crimine contro l’umanità
di Redazione

E’ l’inferno di Aleppo, quello che viene descritto dall’ultimo rapporto di Amnesty International, in cui l’organizzazione denuncia che sia le forze armate del governo che i gruppi di ribelli stanno commettendo crimini di guerra, ogni giorno.
Domenica scorsa una barrel bomb (ordigno ricavato da un fusto pieno di esplosivo), ha colpito una scuola materna uccidento 10 persone, inclusi quattro bambini e un insegnante. Amnesty International ha dichiarato che, nonostante in un’intervista alla BBC, Assad avesse negato l’utilizzo di questo tipo di esplosivi, le milizie del governo hanno bombardato le zone di Aleppo controllate dai ribelli, usando proprio le barrel bombs, tra i target colpiti almeno 14 mercati, 12 mezzi di trasporto, 23 moschee, 17 ospedali e ambulatori e 3 scuole.
La maggior parte delle vittime degli 8 attacchi su cui Amnesty International ha investigato, sono civili. Secondo il Centro Documentazione delle Violazioni, un’organizzazione di attivisti, nella provincia di Aleppo le barrel bombs hanno ucciso 3.124 civili e, nello stesso periodo, 35 ribelli. La città è contesa dalle forze di Assad e dai ribelli da quando il conflitto è scoppiato nel 2012.
Secondo Amnesty, la campagna aerea di Aleppo ha “deliberatamente preso di mira i civili”, sottolineando che colpire chi non è parte attiva del conflitto rientra tra i crimini di guerra “Un attacco sistematico di questa portata sulla popolazione civile, quando portato avanti come parte di una strategia governativa, come sembra stia accadendo ad Aleppo, costituirebbe anche un crimine contro l’umanità”.
Anche i gruppi di opposizione sono stati accusati di crimini di guerra per l’uso di armi improprie come missili improvvisati, come i cosiddetti “hell cannons” che hanno ucciso 600 civili nel 2014.
Il report ha inoltre documentato pratiche di tortura diffusa, sequestro di civili, sia da parte del governo che dei ribelli, in un orrore insopportabile.
“Oltre un anno fa, l’Onu aveva approvato una risoluzione che chiedeva la fine degli abusi dei diritti umani e, in modo specifico, degli attacchi con le barrel bombs, promettendo che ci sarebbero state delle conseguenze se il governo non si fosse adeguato,” ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma di Amnesty Interational per il Medio Oriente e il Nord Africa. “Oggi la comunità internazionale ha voltato le spalle ai civili di Aleppo, mostrandosi indifferente alla crescente tragedia umana. La mancanza di azioni concrete è interpretata dai colpevoli dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità, come un segno che possono continuare a tenere i civili in ostaggio ad Aleppo, senza paura di alcuna conseguenza.”
Foto: BARAA AL-HALABI/AFP/Getty Images
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