Famiglia
ALIMENTAZIONE. Frutta snack piace ma costa
Presentato un primo bilancio sull'iniziativa congiunta dei ministeri della Salute e dell'Istruzione. Ad un anno dall'avvio
di Redazione
Frutta Snack, è tempo di bilancio. Il progetto pilota nazionale di educazione al gusto e alla salute rivolto agli studenti delle scuole superiori compie un anno e per i due ministeri che l’hanno promosso (della Salute e dell’Istruzione) fanno il punto sul lavoro svolto. Nell’ambito del progetto, sono stati introdotti negli istituti distributori automatici di spuntini a base di frutta: macedonie, frutta secca, confezioni monofrutto, succhi e yogurt.
Nel corso dell’iniziativa sono stati realizzati focus group e monitoraggio per valutare il gradimento di Frutta Snack. Dal monitoraggio è emerso che il consumo medio di frutta e verdura da parte dei ragazzi è di 3 porzioni. Le ragazze mangiano in 2 giorni 5, 6 porzioni a fronte delle 10 consigliate mentre i ragazzi si fermano a 5,2 dei ragazzi: in media occorrono due giorni per raggiungere i consumi giornalieri raccomandati.
L’indagine ha riguardato anche i consumi e la soddisfazione da parte degli studenti. Dei 1004 ragazzi delle scuole aderenti al progetto Frutta Snack, il 60% ha dichiarato di aver provato i prodotti del distributore. Di questi il 58% li ha usati 1 o 2 volte al mese, il 18% li ha usati un paio di volte a settimana e un 11% li ha usati più volte. La macedonia è risultato il prodotto più gettonato, seguita dalle fette di mele essiccate, dagli spicchi di mela fresca, yogurt e succhi di frutta.
Qualche critica è giunta sul fronte dei prezzi considerati troppo alti. Si va da un minino di 0,50 centesimi a un massimo di 1,50 euro ovvero il costo della macedonia. Distributori a parte, nell’ambito del progetto Frutta Snack sono state avviate attività formative per 119 insegnanti; una campagna di informazione e sensibilizzazione agli studenti e alle loro famiglie e una, più istituzionale, che è consistita nella diffusione di materiale promozionale.
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