Famiglia

Alzheimer: scoperta porteina-killer

E' stata battezzata CLIC-1 ed e', probabilmente, una delle proteine 'killer' responsabili dell'Alzheimer

di Redazione

E’ stata battezzata CLIC-1 ed e’, probabilmente, una delle proteine ‘killer’ responsabili dell’Alzheimer. Ad individuarla sono stati i ricercatori del laboratorio del Dipartimento di biologia cellulare e dello sviluppo dell’Universita’ La Sapienza, sotto la guida di Michele Mazzanti.

L’identificazione della funzione di questa proteina accende ora nuove speranze per la cura della malattia, aprendo ulteriori prospettive nella ricerca di una terapia efficace. Ma come agisce CLIC-1? A spiegarlo e’ lo stesso ricercatore, il cui studio sara’ pubblicato entro giugno sulla rivista scientifica ‘Journal of Neuroscience’: ”La proteina CLIC-1 – ha affermato – si trova nelle cellule microgliali, che rappresentano una sorta di ‘sentinelle’ che difendono il cervello dagli attacchi batterici o da sostanze nocive. In presenza dell’amiloide, una sostanza prodotta dallo stesso sistema nervoso e ritenuta responsabile dell’Alzheimer, le ‘sentinelle’ riconcoscono in essa un ‘nemico’ e, dunque, la attaccano”.

Ma il problema, ha proseguito Mazzanti, e’ che ”quando tali cellule di difesa aggrediscono l’amiloide entra in campo la proteina CLIC-1, la cui azione e’ quella di promuovere il rilascio di sostanze tossiche che distruggono i neuroni”. Rendere inattiva questa proteina-killer potrebbe dunque significare contrastare l’avanzamento della malattia. Un passo avanti, quindi, nella ricerca sull’Alzheimer. Tappa successiva, la sperimentazione su modelli animali: ”Abbiamo gia’ avviato la sperimentazione sui topi – ha annunciato Mazzanti – e l’obiettivo e’ quello di appurare se bloccando la proteina CLIC-1 negli animali i loro neuroni risultano protetti dalla morte”. Dell’Alzheimer, ha sottolineato il ricercatore, ”purtroppo si conosce ancora troppo poco e fondamentale e’ riuscire a capire cosa da’ inizio a questa malattia. Questa – ha concluso – potrebbe essere la strada per una terapia efficace”.

L’Alzheimer, che colpisce le cellule del cervello annullando memoria e personalita’ dell’individuo, e’ una malattia che in Italia interessa circa 600.000 persone, con un’incidenza che aumenta notevolemente dopo i 65 anni. Si tratta dunque di una delle piu’ frequenti patologie dell’invecchiamento. Ad oggi, la conoscenza dei meccanismi che portano alla malattia e’ ancora minima e non vi sono ancora cure efficaci.(

Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?

Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it