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AMBIENTE. Messaggio ecologista di Benedetto XVI
«Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato''. Sara' questo il tema del prossimo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, che si celebrera' il 1° gennaio 2010
di Redazione
Il tema, si legge in una nota della Sala Stampa, ”intende sollecitare una presa di coscienza dello stretto legame che esiste nel nostro mondo globalizzato e interconnesso tra salvaguardia del creato e coltivazione del bene della pace”. Tale stretto e intimo legame e’, infatti, secondo il Papa, sempre piu’ messo in discussione dai numerosi problemi che riguardano l’ambiente naturale dell’uomo, come l’uso delle risorse, i cambiamenti climatici, l’applicazione e l’uso della biotecnologie, la crescita demografica. Se la famiglia umana non sapra’ far fronte a queste nuove sfide con un rinnovato senso della giustizia ed equita’ sociali e della solidarieta’ internazionale, si corre il rischio di seminare violenza tra i popoli e tra le generazioni presenti e quelle future. Seguendo le preziose indicazioni contenute ai numeri 48-51 della Lettera Enciclica Caritas in veritate, il messaggio papale, spiega la Santa Sede, sottolineerà l’urgenza che la tutela dell’ambiente deve costituire una sfida per l’umanita’ intera: si tratta del dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo, destinato a tutti, impedendo che si possa fare impunemente uso delle diverse categorie di esseri come si vuole.
«E’ una responsabilità – si spiega nella presentazione del tema – che deve maturare in base alla globalita’ della presente crisi ecologica e alla conseguente necessita’ di affrontarla globalmente, in quanto tutti gli esseri dipendono gli uni dagli altri nell’ordine universale stabilito dal Creatore». Se si intende coltivare il bene della pace, secondo il Pontefice, dunque ”si deve favorire, infatti, una rinnovata consapevolezza dell’interdipendenza che lega tra loro tutti gli abitanti della terra Tale consapevolezza concorrera’ ad eliminare diverse cause di disastri ecologici e garantirà una tempestiva capacita’ di risposta quando tali disastri colpiscono popoli e territori. La questione ecologica non deve essere affrontata solo per le agghiaccianti prospettive che il degrado ambientale profila: essa deve tradursi, soprattutto, in una forte motivazione per coltivare la pace».
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