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Anche una Commissione di esperti boccia i progetti della Vedanta

«Mettono a rischio la sopravvivenza dei Dongria Kondh»

di Redazione

Tornano al centro dell’attenzione i Dongria Kondh (clicca qui per leggere l’articolo di Vita.it)

“Lo sconvolgimento dell’ambiente naturale e dello stile di vita… potrebbe portare alla distruzione dei dongria kondh in quanto popolo”. Ancora un allarme sul destino di questa comunità adivasi (popolazione nativa indiana) e questa volta non è un rapporto di Amnesty a richiamare l’attenzione su un rischio troppo concreto e grave per essere ignorato, ma una Commissione di esperti del governo indiano che ha reso note le conclusioni di un’indagine il 12 marzo.

Il dossier della Commissione, che ha visitato le colline di Niyamgiri, dimora dei dongria kondh e sulle cui cime la Vedanta progetta di aprire un’enorme miniera a cielo aperto, denuncia che la popolazione non è stata informata è stato attivato un processo per garantire i suoi diritti, come riconosciuti dal Forest Rights Act indiano.

Nella zona di Lanjigarh, dove opera la raffineria di alluminio della Vedanta, che dovrà essere ampliata, sono state rilevate violazioni del diritto all’acqua, a un ambiente salubre, e la distruzione dei mezzi di sussistenza.

Queste conclusioni seguono di una settimana quelle del governo britannico che, nel settembre del 2009, aveva avviato un’indagine sulle attività estrattive della Vedanta. La compagnia britannica ha mantenuto lo stesso atteggiamento di qualche mese fa, quando attaccò le prime conclusioni, che chiaramente parlavano di mancato rispetto dei diritti umani dei dongria kondh.

«Del resto», scrive in una nota Amnesty International, «le attività di questa compagnia sono così pericolose per i diritti umani dei dongria kondh che non preoccupano solo noi, Survival o il governo britannico; anche investitori, come la Chiesa anglicana, hanno venduto i loro pacchetti azionari Vedanta proprio per le preoccupazioni concernenti il progetto minerario.

«Di tutte queste preoccupazioni dovrebbe tener conto il ministro dell’Ambiente e delle Foreste, Jairam Ramesh, che si è impegnato a tenere in considerazione le conclusioni della Commissione. Dovrebbe inoltre tener presente che le autorità indiane sono obbligate a rispettare e proteggere i diritti delle popolazioni native sulle terre ancestrali e ad adottare tutte le misure necessarie per evitare che aziende o attori statali possano violarli».

«Ribadiamo, conclude Amnesty, «le nostre richieste alle autorità indiane e alla Vendana di non ingrandire la raffineria e non avviare gli scavi della miniera fino a quando questi problemi non saranno stati risolti e di istituire un meccanismo per chiedere il consenso libero, preventivo e informato dei dongria kondh».

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