Volontariato
Anoressia: firmato il manifesto nazionale
Il Manifesto contro l'anoressia è stato firmato da Giovanna Melandri, ministroPolitiche Giovanili, Mario Borselli della Camera Nazionale della Moda e Stefano Dominella di Alta Roma
di Redazione
”Tale Manifesto e’ un’azione concertata e integrata dal Governo – ha affermato Giovanna Melandri, ministro per le Politiche Giovanili e le Attivita’ Sportive – un bell’esempio di come le istituzioni possano convergere su obiettivi importanti, al di la’ dell’orientamento politico – L’anoressia e la bulimia sono malattie psichiatriche che colpiscono moltissimi giovani e sono tra le prime cause di morte psichiatrica.
In un certo senso – ha continuato il ministro Melandri- sono le malattie del nostro tempo e non ci sono scorciatoie possibili per affrontarle. C’e’ quindi da parte del governo la volonta’ di affrontare questa realta’, che comporta anche importanti sfide culturali – estetiche. Il 60 % delle adolescenti che frequentano le scuole medie desiderano infatti essere piu’ magre; dato che descrive un contesto culturale e sociale allarmante, dal quale siamo partiti per la realizzazione del Manifesto. La moda non e’ responsabile e non ha colpe e, infatti, non abbiamo intenzioni punitive”.
”Tale manifesto – ha aggiunto il ministro – ha due versanti particolarmente importanti: in primis e’ un contributo che il sistema della moda italiana puo’ dare alla formazione di canoni estetici non identificati solo con quello della magrezza. Inoltre, l’impegno della moda a non utilizzare ragazze minori di 16 anni. Elemento, tra l’altro, collegabile all’approvazione della finanziaria di rendere obbligatoria la scuola fino proprio a i sedici anni. L’Italia, quindi, si impegna a riconoscere e a non trapassare il confine, la demarcazione tra una bella ragazza magra e una ragazza malata. Da oggi – ha concluso Giovanna Melandri – tale manifesto inizia a viaggiare con le sue gambe e speriamo possa essere sottoscritto dalle associazioni di modelle, fotografi e anche dalla stampa specializzata” .
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