Cultura

Anziani, a scuola di smartphone e uncinetto contro la solitudine

A pochi giorni dalla partenza, ospiti, ragazzi e volontari raccontano “E…state con noi”, il progetto estivo organizzato dalle Acli di Roma e provincia che coinvolge nonne e nonni sui temi delle tecnologia e anche su come difendersi dalle truffe online

di Alessio Nisi

Alla fine non ci vuole poi una rivoluzione per essere felici. Anche per sentirsi meno soli. Può bastare insegnare come sferruzzare con l’uncinetto, magari in cambio ricevi la dritta su come funziona quella funzione dello smartphone che proprio non si capisce. Poi esci di casa, non stai sola. E passa la stagione dei 40 gradi, quella dove figli e nipoti scappano al mare e te che sei un po’ più grandicella non solo il mare non lo vedi, ma ti resta la noia delle lunghissime giornate d’estate. Uno scambio alla pari, per sentirsi meno soli. Affare fatto. Elisabetta, 81 anni, è in prima fila. Nella stanza ci sono le borse cucite, i tablet in bella evidenza, colori, un vociare interessato tutto intorno, protagonisti anziani e meno anziani.

Generazione di fenomeni

Scene da “E…state con noi”, appuntamento estivo organizzato dalle Acli di Roma e provincia (sono già un po’ di anni che lo fanno). Nella sede di via Prospero Alpino 20 a Roma (zona Garbatella), fino al 31 luglio, gli ospiti sono alle prese con i misteri della tecnologia, proprio come una “Generazione di fenomeni” (che poi è il tema di quest’anno), mentre i meno giovani cercano di carpire i segreti della tradizione, l’uncinetto. Ad una settimana dall’inizio della storia, gli occhi dei ragazzi (e anche quelli dei volontari) erano tutti bassi e ben attenti a seguire le mani e le dita: mica facile sferruzzare.

Nonni attenti alle truffe

Fra le dritte a nonni e nonne quest’anno l’associazione posto molta attenzione sulle truffe online: quelle che poi finiscono sulle pagine della cronaca locale per aver costretto una pensionata a elargire soldi in modo assolutamente illecito. «È un progetto intergenerazionale – sottolinea Giulia Di Gregorio, 45 anni, responsabile welfare e servizio civile di Acli Roma – che ha l’obiettivo di assicurare un posto dove trovare qualcuno: per confrontarsi, per parlare, per stare al fresco. A noi piace chiamarlo centro estivo intergenerazionale. Lo scambio ragazzi anziano è reciproco».

Il nodo pandemia

Giulia Di Gregorio ha seguito fin dall’inizio il progetto. «I due anni di pandemia hanno fatto emergere la voglia di uscire, sperimentare e non chiudersi in casa. La solitudine forzata ha insegnato che le relazioni sono importanti. Anche vincendo la pigrizia. Iniziative come queste fanno bene anche e soprattutto ai giovani: li responsabilizza e consegna loro una memoria. Che cosa mi piace delle Acli? Soprattutto l’aspetto sociale, associativo e di rete».

La scelta di Elisabetta

Dicevamo di Elisabetta, che viene da piazza Tuscolo. «Trovo questa iniziativa molto interessante – racconta – è stata mia figlia a farmela conoscere. Sono venuta a conoscerla. Certo – si rammarica – mi preoccupa un po’ la distanza. La tecnologia? Sono negata, vediamo se riesco a capire qualcosa dello smartphone. È uno strumento che non mi piace però».

Qui cresciamo tutti

Mentre Elisabetta trova un ragazzo che la aiuti a usare Whatsapp, la segue con gli occhi, poco distante, Dario, un volontario delle Acli. «A noi – dice – piace chiamarli tutti nonni. Le attività che facciamo qui arricchiscono loro, ma anche i ragazzi: da una parte accrescono la loro conoscenza su smartphone e tablet, dall’altra ci aiutano con i corsi di uncinetto». Poi c’è l’aspetto importante dell’attenzione alle truffe. «Raggiri – sottolinea – che possono arrivare per messaggio e per email. Gli insegnano non cascarci. “E…state con noi” è un progetto che andrà avanti fino alla fine del mese».

Anche Carolina, 22 anni, è una volontaria Acli che partecipa al progetto. «Mi piace aiutare le persone che hanno difficoltà in ambito tecnologico». Non ci sono solo i dispositivi al centro dell’iniziativa. «Vengono qui, non stanno soli». Nel frattempo, sulla scrivania, si studiano borse e astucci per occhiali. «Tu sapevi già lavorare vero? – fa Anna Cavallo, pensionata, presidente di un circolo Acli, maestra di uncinetto – che mi dici del punto catenella? Che colore ti piace? I ferri dell’uncinetto – sottolinea – sono un po’ come quando uno dipinge. Teneteli un po’ come vi pare» e poi è tutto un «prendo e passo dentro».

Profumo di futuro e di speranza

«Questo appuntamento estivo – sottolinea Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia – dà la possibilità a tante persone anziane, troppo spesso purtroppo sole, di trascorrere i mesi estivi in compagnia, in un momento particolarmente critico, contrastando la solitudine in un ambiente confortevole e impegnando il tempo in attività che stimolano la loro curiosità e il loro interesse. In questa stanza – aggiunge – c’è un grande profumo di speranza e di futuro, senza dimenticare le radici. C’è qualcosa di bello ed è un qualcosa per fare stare bene». Per Borzì poi «la pandemia ha evidenziato come la solitudine e l’isolamento possono essere ancora più aggravati laddove mancano le competenze per poter usare i mezzi tecnologici, ma anche che le persone che riescono a usarli, spesso lo fanno in maniera inconsapevole e si espongono a pericoli e truffe». Proprio le truffe, anticipa Borzì, saranno al centro di un progetto con la Polizia di Stato e il Comune di Roma. «Coinvolgeremo più di 2 mila anziani».

Accanto a questi corsi sulla tecnologia, Acli ha previsto anche laboratori creativi e manuali, angolo della lettura e giochi di società il supporto psicologico attraverso lo sportello SOS Nonni.

Tutte le foto e i video sono di Alessio Nisi

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