Welfare
Anziani penalizzati dall’accredito elettronico
Lancia l’allarme Giampaolo Palazzi, presidente dell’Anap
di Redazione
«La nuova norma, prevista nel Decreto “Salva Italia”, secondo la quale non sarebbe più possibile riscuotere la pensione in contante, qualora l’importo superi una determinata cifra, crea serie difficoltà ai pensionati». È quanto afferma Giampaolo Palazzi, presidente dell’Anap, l’Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, commentando il provvedimento della Manovra finanziaria, elaborato dal Governo Monti al fine di contrastare l’uso del contante e combattere l’evasione fiscale.
«Non è pensabile – prosegue Palazzi – che una norma di questo genere, che interessa un gran numero di pensionati, possa entrare in vigore così intempestivamente. Tenuto conto delle difficoltà di carattere burocratico e psicologico alle quali andranno incontro gli interessati per poter continuare a riscuotere la pensione, molti anziani dovranno attivarsi per far accreditare la loro pensione, tramite strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, intasando, com’è prevedibile, gli Uffici a ciò preposti. E questo con tutti i disagi che si possono immaginare. È necessario pertanto, a nostro avviso, rinviare l’entrata in vigore della norma. Si tratta di una questione di buon senso. Tanto più che la norma non ha nulla a che vedere con le misure volte al riequilibrio dei conti pubblici».
L’Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap), costituita nel 1973 all’interno della Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato (Confartigianato) quale libera organizzazione di categoria, senza finalità di lucro, rappresenta, tutela e difende gli anziani ed i pensionati. L’Anap è presente con propri gruppi organizzati su tutto il territorio nazionale, con le sue sedi provinciali e regionali, e conta oggi oltre 230.000 soci.
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