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Appuntamento a Malaga con i mille leader mondiali della finanza a impatto

In Spagna il summit del Global Steering Group for Impact Investment che VITA seguirà dal vivo. La presentazione del segretario generale di Social Impact Agenda per l'Italia

di Filippo Montesi

Mancano pochi giorni al Gsg Global Impact Summit, la conferenza mondiale più importante sulla finanza a impatto (che VITA seguirà dal vivo, ndr) che si terrà a Malaga il 2 e 3 ottobre. Dopo 3 anni senza un summit in presenza, SpainNAB, partner spagnolo del Global Steering Group for Impact Investment (Gsg) – la rete globale della finanza a impatto, ospiterà in Spagna oltre mille leader ed esperti della finanza, del business, della politica e della società civile provenienti da oltre 50 Paesi del mondo. Social Impact Agenda per l’Italia sarà presente in quanto partner italiano del Gsg, con il sottoscritto in veste di segretario generale insieme alla presidente Giovanna Melandri e a una delegazione di soci italiani.

Dalla Taskforce G7 sugli investimenti a impatto del 2013, momento fondamentale di creazione del movimento globale della finanza a impatto, sono accadute molte cose. Il Summit di Malaga è l’occasione per riflettere sul cammino realizzato e soprattutto progettare il futuro per conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030

Dai 7 paesi di partenza che animarono le attività del G7 nel 2013, il Gsg oggi conta su 30 nuove reti nazionali oltre ad altre reti in formazione a livello mondiale. Il mercato della finanza è cresciuto da poche decine di miliardi di dollari a ben oltre 1.000 miliardi di dollari nel 2020. In molte aree geografiche del mondo il settore pubblico ha iniziato a fornire capitale, impiegandolo per iniziative a impatto o secondo logiche di pagamento per risultato. Dai primi pionieri della finanza a impatto, sono nati nuovi fondi a impatto, mentre nuovi attori finanziari sono entrati sul mercato con prodotti o investimenti a impatto, in particolare gli investitori istituzionali. Anche rispetto alla domanda di capitali, ci sono state evoluzioni, osservando oltre al ruolo centrale degli attori dell’economia sociale l’emersione di nuove imprese ibride che associano alla ricerca e distribuzione del profitto anche il raggiungimento di obiettivi sociali o ambientali.

Se è doveroso celebrare questi risultati, d’altra parte rimane il freddo dato, dichiarato dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che solo il 15% degli indicatori Sdg è in linea con i target pianificati, mentre molti indicatori hanno assunto una tendenza negativa.

Il Gsg Global Impact Summit offrirà quindi la preziosa occasione per riflettere e definire le strategie per affrontare tre sfide principali per la sostenibilità a livello planetario.

  • La mobilizzazione di capitale addizionale per comunità e pianeta
  • La trasparenza nella misurazione e gestione degli impatti
  • Lo sviluppo di economie a impatto

Il mercato impact è ancora una nicchia se paragonato ai mercati finanziari tradizionali. Abbiamo quindi la sfida, da una parte di mobilitare maggiori risorse raggiungendo un tipping point (soglia per raggiungere una massa critica) del 10% di capitali allocati a impatto rispetto al totale degli Asset under management-Aum, dall’altra riuscire a indirizzare queste risorse dove è più necessario alla luce delle diseguaglianze all’interno e tra paesi sviluppati e in via di sviluppo. 

La regolamentazione pubblica è fondamentale per integrare l’impatto nelle politiche e nelle decisioni di investimento. Discuteremo di come rendere cogente la misurazione d’impatto nella finanza e nell’impresa in maniera armonica ed efficiente a livello globale, non solo per evitare l’impact washing ma anche stimolare gli investimenti sostenibili e a impatto. Infine, per produrre un reale cambiamento dobbiamo affrontare le sfide e le opportunità in maniera sistemica, integrando nelle strategie e nei processi la dimensione ambientale con quella sociale.


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Se il summit è un evento per eccellenza di natura mondiale, non mancherà lo spazio per riflessioni e collaborazioni a livello regionale. In particolare, i rappresentanti degli ecosistemi europei faranno il punto della situazione sulle importanti evoluzioni delle norme e delle politiche comunitarie – per esempio rispetto all’applicazione di Tassonomia, Sustainable Finance Disclosure Regulation-Sfdr, Corporate Sustainability Reporting Directive – Csrd o all’attuazione del Piano di azione per l’economia sociale – e presenteranno le iniziative congiunte che saranno avviate entro la fine del 2023, al fine di contribuire a una regolamentazione più efficace nel supportare gli investitori e le imprese a impatto e alla creazione di un ecosistema più favorevoli agli investimenti in Sdg.

Foto di Sven de Koe su Unsplash


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