Assistenza più facile in Abruzzo

Finalmente un passo avanti verso il decentramento amministrativo. Con l?approvazione della legge, tutte le funzioni relative all?assistenza ai ciechi e sordomuti, e per la tutela della maternità e infanzia, verranno affidate alle province, che potranno a loro volta erogare direttamente i servizi o stipulare convenzioni con gli enti locali. Inoltre, per quanto riguarda i disabili visivi o uditivi, i servizi potranno essere gestiti da associazioni o istituti specializzati nel settore tramite la formula dell?affidamento in concessione. Le novità riguardano anche la qualità dei servizi. Le province dovrebbero garantire una adeguata assistenza educativa e didattica finalizzata all?inserimento sociale e lavorativo dei minorati della vista e dell?udito mettendo a disposizione: testi scolastici tradotti in linguaggio Braille o registrati su cassette audio, oppure prodotti con caratteri ingranditi; la consulenza di uno specialista in ogni classe (il tiflologo per i ciechi e l?interprete per i sordi), l?organizzazione di corsi professionali per l?avvio al lavoro, di educazione fisica, musical, artistica, culturale; La formazione del personale assistente (che sia in grado di dare sostengo alla famiglia e all?assistito anche a domicilio). Hanno diritto all?assistenza coloro che ai fini di legge sono considerati ciechi (con un residuo visivo non superiore a un decimo in entrambi gli occhi, con eventuale correzione), o sordomuti dalla nascita o pre-linguali (con sordità contratta prima dell?apprendimento del linguaggio). Per l?erogazione dei contributi relativi le province dovranno presentare, entro il 30 settembre, il programma delle attività per l?anno successivo, con il relativo piano finanziario. Le richieste dovranno essere indirizzate alla giunta della regione Abruzzo, Servizio di sicurezza sociale.