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Banca mondiale: Wolfowitz in bilico

Il capo della Banca Mondiale promuove una sua amante. Il Board ne prende le distanze. Il suo destino è appeso a un filo

di Redazione

”Accettero’ qualunque decisione del board”. Dopo essere stato travolto dallo scandalo per la raccomandazione della sua compagna Shaha Riza, il presidente della Banca mondiale, Paul Wolfowitz, si dice pronto ad assumersi tutte le proprie responsabilita’. Una affermazione con la quale Wolfowitz riconosce implicitamente l’isolamento in cui si trova. La Banca mondiale ha infatti preso le distanze dal suo presidente, denunciando come l’ex vicesegretario alla difesa americana abbia agito da solo. Non solo: i direttori esecutivi del Gruppo Banca Mondiale hanno istituito una commissione d’inchiesta ad hoc indagare sulla vicenda, ed e’ emerso l’esistenza di ”un conflitto di interessi” e che della questione non si era occupato il comitato etico della Banca, come invece sostenuto da Wolfowitz. La colpevolezza del presidente e’ venuta a galla in modo inequivocabile e Wolfowitz adesso dovra’ solo capire come uscirne: a chiedere la sua testa, o meglio, le sue dimissioni, sono gia’ in molti. ”Si dimetta o venga costretto a farlo”, chiede a gran voce il Financial Times. Ma anche gli stessi dipendenti della Banca mondiale pretendono che Wolfowitz ”se ne vada subito”, dato che alla luce dello scandalo in cui e’ finito e nel quale ha gettato la banca, secondo quanto riportato da Fox News Cina e India starebbero minacciando di rivolgersi altrove per prestito di fondi. Una ipotesi che se messa in atto metterebbe a dura prova l’esistenza della banca mondiale. Paul Wolfowitz, uno degli artefici della guerra in Iraq, adesso rischia di trascinare gli Stati Uniti in un’altra situazione di forte difficolta’, mostrando ancora una volta i limiti dei ‘neocon’


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