Rammendare le città

Barriera di Milano, la filantropia porta gli artisti e i bimbi in piazza

Dopo le violenze e le polemiche politiche, nel difficile quartiere di Torino, un flash mob degli alunni di quattro classi di un istituto comprensivo. «Un gesto simbolico ma potente, che ha voluto far sentire la presenza e la voce dei bambini che vivono e frequentano quotidianamente la scuola»

di Giampaolo Cerri

ABarriera di Milano scende in campo anche la filantropia. In uno dei quartieri fragili di Torino, al centro di gravi violenze nelle scorse settimane (un’uccisione ai primi di maggio) e, successivamente, di manifestazioni politiche “per la sicurezza”, animate dai vertici di Fratelli d’Italia (l’ex-sottosegretario Augusta Montaruli in prima fila), che invocavano soluzioni “à la Caivano“, a scendere in piazza è il sociale, per portare la voce dei bambini.

Il quartiere è stato infatti invaso ieri da un centinaio di alunni delle scuole primarie del territorio, protagonisti di una coinvolgente parata artistica tra musica e circo, organizzata da Fondazione Mus-e Italia, in collaborazione con gli artisti Manuel Vennettilli e Alessandro Bucchieri.

Durante la mattinata, le vie del mercato di Piazza Foroni si sono animate con giochi circensi, strumenti musicali e l’entusiasmo travolgente di bambine e bambini, in un’iniziativa pensata per restituire voce e visibilità all’infanzia del quartiere. I piccoli allievi di quattro classi dell’Istituto Comprensivo Gabelli – Pestalozzi hanno attraversato il mercato con una parata colorata e gioiosa , culminata in un emozionante flash-mob nella zona centrale. «Tra acrobazie, strumenti a percussione e improvvisazioni musicali, i giovanissimi partecipanti hanno offerto una performance ricca di energia e significato, cui hanno assistito anche altre classi della scuola, coinvolte come pubblico», dicono dalla fondazione.

L’intento della mobilitazione lo spiega bene Concetta Mascali, coordinatrice locale di Fondazione Mus-e a Torino: «Nell’ambito di un quartiere ad alto rischio sociale», dice, «recentemente al centro di gravi episodi di cronaca nera, questa parata è stata un gesto simbolico ma potente, che ha voluto far sentire la presenza e la voce dei bambini che vivono e frequentano quotidianamente la scuola: bambini e bambine che rappresentano il presente e il futuro del quartiere, e che oggi hanno dimostrato che questo territorio può essere vivo, creativo e coeso».

Le fa eco la presidente, Maria Garrone, ricordando come «questa iniziativa rappresenti pienamente la missione di Fondazione Mus-e Italia: portare l’arte là dove ce n’è più bisogno, per costruire ponti, non muri. Attraverso il linguaggio universale della creatività, oggi abbiamo dato voce ai bambini di un quartiere spesso lasciato ai margini, celebrando la bellezza della diversità e il valore della comunità. Eventi come questo dimostrano come l’arte possa essere uno strumento concreto per contrastare la povertà educativa, promuovere l’inclusione e rafforzare i legami sociali. È qui, nelle scuole pubbliche dei territori più fragili, che si costruisce il futuro del nostro Paese – un futuro fatto di rispetto, ascolto e partecipazione», ha concluso.

Maria Garrone

Il progetto Mus-e nasce dal sogno del celebre violinista newyorkese Yehudi Menuhin e dalla sua visione della diversità come ricchezza e non come un ostacolo. Fu rilanciato alla fine degli anni ’90 da Riccardo Garrone, patron di Erg, Oggi lo guida appunto una dei suoi nipoti che, tre anni fa, trasformò la complessa governance associativa in una fondazione. 

Attivo in 25 città, Mus-e coinvolge oltre 11.500 bambini di 572 classi delle scuole primarie in percorsi artistici della durata di tre anni, totalmente gratuiti per le scuole e le famiglie, condotti da 185 artisti professionisti.

Ascolta l’intervista a Maria Garrone al link sottostante.

Le foto sono dell’ufficio stampa di Fondazione Mus-e.

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