Il ricordo
Baudo, pioniere nella comunicazione sul cancro
I Giorni della Ricerca di Fondazione Airc sono un'eredità di Pippo: un'evoluzione di “Storie al Microscopio”, che egli volle nel 1995 da direttore artistico della Rai

Fondazione Airc per la ricerca su cancro ricorda Pippo Baudo, con affetto e immensa gratitudine. Tutta la comunità di Airc si stringe ai figli, ai nipoti, agli amici della Rai e a tutto il pubblico in questo triste momento.
Era il 1995, Baudo era appena stato nominato direttore artistico della Rai dopo essere stato curato da un tumore alla tiroide. Decise subito di contribuire concretamente alla ricerca sul cancro dando vita con la Rai a ‘Storie al Microscopio’, la maratona tv di informazione e raccolta fondi dedicata a Fondazione Airc che, con coraggio, ha portato 30 anni fa nelle case le testimonianze di medici, ricercatori e persone curate dal cancro attraverso il servizio pubblico.

Michele Mirabella, Mara Venier e Pippo Baudo
Foto: D’Avanzo/pmf
La testimonianza di Baudo in prima persona, il suo impegno al fianco di giganti come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, ha contribuito a cancellare il tabù della parola cancro in tv. Un’eredità importante che ancora oggi ispira le testimonianze degli ambassador Airc e vive nei Giorni della Ricerca, un eccezionale esempio di servizio pubblico, evoluzione di “Storie al Microscopio”, che Rai e Airc rinnovano ogni anno nel mese di novembre e che ha permesso di raccogliere in questi anni oltre 150 milioni di euro per la ricerca sul cancro.
L’impegno di Pippo Baudo è stato riconosciuto anche con il Premio Airc Credere nella Ricerca consegnato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2016.

(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
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