Mondo

Bertinotti: chiedere ritiro danneggia le “due Simone”

Il segretario di Rifondazione, Fausto Bertinotti, ribadisce che la richiesta di liberazione delle italiane rapite deve restare distinta dalla richiesta del ritiro delle truppe italiane

di Paolo Manzo

Il segretario di Rifondazione, Fausto Bertinotti, ospite di ‘Radio anch’io’, ribadisce che la richiesta di liberazione delle italiane rapite deve restare distinta dalla richiesta del ritiro delle truppe italiane. Secondo il leader di Rifondazione, nonostante che questa sua posizione sia stata criticata da esponenti del movimento pacifista, si dice certo che ”l’onda lunga del movimento manifesti una doppia preoccupazione, quella per gli ostaggi e poi, in modo distinto, quella per la guerra che e’ la causa dell’escalation del terrorismo”. Per creare le ”condizioni ideali per poter trattare -ha proseguito Bertinotti- bisogna riconoscere il mondo arabo come interlocutore fondamentale per l’Italia e l’Europa. Riconosciamo che non c’e’ gerarchia di civilta’. Si tratta di eliminare uno degli elementi che possono impedire le trattative”. Di fronte al dramma degli ostaggi alla crisi degli ostaggi non si puo’ rispondere, come fanno alcuni politici italiani, con la ”fermezza e dire che la nostra civilta’ e’ superiore. Questo costituisce un impedimento alla trattativa”.

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