Non profit
Betancourt, Acli: «Un’esplosione di speranza»
Andrea Olivero, presidente nazionale: «Le sue prime parole di pietà per i rapitori sono un contributo straordinario alla promozione di una cultura di pace»
di Redazione
La notizia della liberazione di Ingrid Betancourt ha provocato «un’esplosione di gioia in tutto il mondo». Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani si uniscono al coro di felicitazioni per l’improvvisa quanto attesa liberazione, insieme ad altri 14 ostaggi, dell’ex candidata alla presidenza della repubblica colombiana, prigioniera da 6 anni dei guerriglieri delle Farc.
«Siamo tutti felici e anche commossi per la conclusione positiva di questa lunga e dolorosa vicenda» ha detto il presidente nazionale Andrea Olivero «Ed è incredibile come la liberazione di questa coraggiosissima donna abbia provocato quasi un’esplosione di gioia in tutto il mondo. E’ come se, per una volta, fosse scoppiata una bomba di speranza anziché di morte e di violenza. E le sue prime parole di pietà nei confronti dei rapitori, con l’invito a “fare politica abbandonando le armi”, crediamo siano un contributo straordinario alla promozione di una cultura della pace, non solo in Colombia».
Le Acli parteciparono nel 2003, a Cartagena de Indias, in Colombia, al Foro Social Mundial sulla democrazia, i diritti umani, la guerra e il narcotraffico. Ingrid Betancourt era scomparsa già da oltre 1 anno. Hanno incontrato esponenti del sindacato, della società civile, della chiesa locale, delle ong, del movimento delle donne. «A tutti questi amici che abbiamo incontrato lungo la nostra strada – dice Olivero – va oggi il nostro pensiero e il nostro saluto affettuoso, con la speranza che la liberazione di Ingrid Betancourt possa essere segno di liberazione per molti altri ostaggi e simbolo di una fase di reale pacificazione nazionale all’insegna della democrazia e del rispetto di “tutti i diritti umani per tutti”».
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