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Birmania, le manifestazioni dell’88 non saranno ricordate per rischio ritorsioni

Lo confessa un’attivista: «I manifestanti di un tempo oggi hanno famiglia, non possono più fare opposizione»

di Redazione

«La cosa meno intelligente da fare in questo momento sarebbe organizzare manifestazioni per celebrare il ventesimo anniversario delle proteste del 1988». E’ il commento che N.C., attivista non ancora trentenne della Lega Nazionale per la Democrazia (Lnd), ha rilasciato a Aki-AdnKronos International dall’ex capitale birmana Rangoon.

Le attività per ricordare la grande protesta dell’8 agosto del 1988, organizzata dai movimenti studenteschi universitari e che coinvolse successivamente l’intera popolazione birmana, «si limiteranno a messaggi sui muri della città per sottolineare che mai dimenticheremo».

Le proteste e gli scioperi che nel 1988 bloccarono l’ex-Birmania per diversi giorni si risolsero con la ferma repressione da parte dell’esercito, in cui vennero uccise oltre tremila persone.

Gran parte degli studenti di allora, ormai ultraquarantenni, «hanno una famiglia, dei figli e un lavoro, che di fatto impedisce loro di portare avanti l’attività di opposizione al governo», spiega N.C. Un eventuale arresto dovuto ad attività di opposizione politica «si tradurrebbe in gravi difficoltà economiche per l’intera famiglia».

Se nel 1988 «ogni singolo cittadino prese parte alle protese, con la ferma convinzione di poter realmente capovolgere il regime militare, oggi la situazione è radicalmente diversa. Tutta la mia famiglia prese parte alle proteste dell’88 e sia mia sorella sia mio fratello, allora studenti, furono arrestati. Oggi, hanno entrambi la propria vita, ma sostengono la mia condizione di attivista, finanziandomi e appoggiandomi emotivamente».

Quella di N.C., però, non è una condizione comune. «Altri giovani attivisti vengono malvisti dalle loro stesse famiglie, che minacciano severe ritorsioni qualora venissero scoperti a frequentare gli uffici di Lnd». Un gran numero di ragazzi di età compresa tra i venti e i trenta anni, inoltre, non sembra interessarsi alla vita politica del Paese o ad attività di sostegno all’opposizione alla giunta militare.

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