Cultura
Boicottare le Olimpiadi. Il Dalai Lama dice no. Ha ragione?
Il governo di Pechino aveva ottenuto di ospitare giochi olimpici garantendo rispetto per i diritti umani. Invece nel Tibet... Boicottare le Olimpiadi? Vota il sondaggio!
di Redazione
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Sono “centinaia” le vittime della repressione cinese in Tibet. Così ha riferito questa mattina una nota del Parlamento tibetano in esilio a Dharamsala che ha insistito – come il Dalai Lama ieri – nel richiedere una indagine indipendente delle Nazioni Unite e della comunità internazionale sulle conseguenze delle drammatiche proteste dei tibetani di Lhasa e di altre province degli altipiani sotto il controllo cinese.
Le autorità di Pechino hanno continuato a negare di aver “usato la forza” e “armi da fuoco” contro i rivoltosi, anche se numerosi testimoni tibetani, stranieri e anche cinesi hanno detto di aver sentito chiaramente numerosi colpi di fucile o pistola in diverse zone della capitale Lhasa di fatto sotto coprifuoco da due giorni.
La prima reazione spontanea di molti, di fronte alla repressione cinese in atto, è quella di pensare a un boicottaggio delle prossime Olimpiadi di agosto, che il governo di Pechino aveva ottenuto promettendo rispetto per i diritti umani.
Ma è lo stesso Dalai Lama, anima di quella che ormai di può identificare come l’ala moderata della protesta tibetana, a negare questa ipotesi. Le Olimpiadi, ha detto da Dharamsala, si devono tenere, per mostrare a tutti i cinesi cos’è la libertà.
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