Cultura

Borletti: «Bene i volontari, ma devono essere formati e operare in sicurezza»

Il sottosegretario interviene dopo le polemiche degli ultimi giorni: «Sparare sul Governo è pretestuoso, prima di parlare occorre conosce le cose: i numeri dicono di un Esecutivo che ha aumentato le risorse del Mibact del 30%». E sulla proposta di creare task force ad hoc di volontari specializzati nei beni culturali: «Chi vuol dare una mano è il benvenuto, ma occorre sapere che si tratta di interventi molto complessi e spesso da realizzare nelle zone rosse»

di Redazione

«Non si può andare in televisione e sparare ad alzo zero contro questo governo, la protezione dei beni artistici è una cosa complessa, non scherziamo». È parecchio seccata Ilaria Borletti, sottosegretario ai Beni culturali ed ex presidente del Fai, quando la raggiungiamo al telefono.

Sottosegretario, il suo ministero è in grado di affrontare questa nuova emergenza è dotato degli strumenti necessari?
Io vivo a Perugia, di terremoti ne ho sentiti parecchi, ma la scossa di domenica mattina è stata devastante. Dalle immagini delle televisioni si vede una montagna letteralmente spezzata in due. Di fronte a un evento di questa portata, credo che arrivare ad accusare il nostro ministero di negligenza sia davvero inaccettabile. Ho sentito parole davvero fuori luogo.

Si riferisce allo storico dell’arte Tomaso Montanari?
Sì, per esempio. Ma non voglio personalizzare. Il punto è che prima di parlare occorre informarsi per bene.

Qualche critica però è arrivata anche dai sindaci…
Ecco, loro li possono capire. Vivono una situazione di fortissimo stress e devono rendere conto a una popolazione in grave difficoltà. Ma questo è il Governo che oltre ad aver aumento il budget del Mibact del 30% è quello che per la prima volta dopo 15 anni ha sbloccato le assunzioni nel pubblico impiego. E il nostro ministero sarà il primo a procedere alle nuove assunzioni: 500 persone fra esperti, architetti e archeologi.

È sufficiente? Il sindaco di Matelica sostiene che in Umbria e nelle Marche le sovrintendenza sono svuotate di funzionari…
No, certo non basta. Occorre fare di più, forse sarebbero necessarie non 500, ma 2mila assunzioni. Ma è un inizio, un’inversione di tendenza significativa. Poi ci sono le altre misure che abbiamo messo in campo dal 24 agosto in poi: 120 squadre con 980 valutazioni di immobili e la messa in sicurezza di 1.550 beni mobili. Ma lo voglio ripetere: si tratta di interventi difficili. Le faccio un esempio. La facciata della chiesa di Norcia è tenuta su dai detriti che la sostengono da dietro. Non si può far passare il messaggio che per tenerla in piedi basta puntellarla. Non è così. La complessità tecnica è enorme. Poi c’è un altro tema che non riguarda direttamente il nostro ministero.

Non si è ancota sentita la voce dei mecenati italiani? Arriveranno, per adesso è presto, siamo ancora nella fase di ricognizione dei danni e dei bisogni. Ma non ho dubbi faranno sentire la loro presenza in scia all'esempio di Brunello Cucinelli

Ovvero?
Le procedure sono troppo complicate e lente. Occorre cambiare e lo faremo, preservando da una parte le garanzie necessarie sul fronte della legalità (questo è un Paese in cui purtroppo troppo spesso nelle pieghe delle gare pubbliche si nasconde il malaffare), ma dall’altro snellendo i meccanismi. Il governo sta lavorando a un decreto da licenziare a stretto giro.

Cosa ne pensa della proposta di creare un sorta di task force del volontariato della protezione culturale sul modello di quelli della protezione civile?
Ogni contributo è ben accetto, così come tutti i volontari che vogliono rimboccarsi le maniche. Sul punto però faccio due riflessioni. La prima: spesso sia i beni mobili, sia quelli immobili si trovano all’interno delle zone rosse e quindi si pone un tema di sicurezza dei volontari da non sottovalutare. Poi c’è la questione della formazione e della preparazione. Spostare statue, quadri o manoscritti così importanti non è cosa che possano fare tutti. Task force di questo tipo andrebbe coordinate da tecnici altamente qualificati, come per esempio ingegneri strutturisti. Infine bisogna comunque prendere atto che di fronte a certi fenomeni, la messa in sicurezza non basta: Castelluccio è venuto giù, malgrado fosse stato messo in sicurezza. Teniamolo presente

Lei è stata fino al gennaio del 2013 presidente del Fai. La sorprende che sino ad ora escluso l’impegno pubblico preso da Brunello Cucinelli a favore della basilica di San Benedetto di Norcia, non si sia sentita la voce di grandi mecenati disposti a scendere in campo per il Centro Italia?
So che anche il Fai si sta muovendo. Ma è presto. I mecenati arriveranno quando saranno chiare le necessità e i bisogni. Adesso siamo ancora in una fase di ricognizione.

In foto: uno scorcio della piazza principale e della chiesa di San Benedetto a Norcia

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