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Bosnia-Ue: via libera ai negoziati di associazione

A 10 anni dalla firma degli accordi di Dayton che posero fine alla guerra nella ex Jugoslavia, è stato dato il via libera al primo passo verso l'avvicinamento della repubblica balcanica all'Unione E

di Redazione

A dieci anni esatti dalla firma degli accordi di Dayton che posero fine alla guerra nella ex Jugoslavia, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno dato il via libera definitivo all’avvio dei negoziati con la Bosnia-Erzegovina per un accordo di associazione e stabilizzazione, considerato il primo passo verso l’avvicinamento della repubblica balcanica all’Unione Europa. A comunicarlo ufficialmente sono le conclusioni sui Balcani Occidentali approvate dai ministri riuniti a Bruxelles per il Consiglio Affari generali e relazioni esterne. ”Il Consiglio – si legge nel documento – si e’ vivamente felicitato che il progresso realizzato dalla Bosnia-Erzegovina abbiamo ormai consentito alla Commissione di raccomandare l’apertura dei negoziati in vista della conclusione di un accordo di stabilizzazione e associazione. Il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad aprire negoziati il prima possibile”. L’avvio formale dovrebbe essere a dicembre, probabilmente il 12, in occasione del prossimo Consiglio affari generali. ”L’apertura dei negoziati – si legge ancora nelle conclusioni – costituisce un momento storico nell’evoluzione della Bosnia-Erzegovina. Essa marca la prima tappa importante sulla via dell’instaurazione di relazioni contrattuali con l’Ue e testimonia che l’Ue e’ determinata ad attuare pienamente l’agenda di Salonicco, secondo la quale l’avvenire dei Balcani occidentali e’ nell’Unione Europea”.

Per i ministri l’attuale luce verde ”mostra bene il cammino percorso dalla Bosnia-Erzegovina dieci anni dopo l’accordo di pace dell’accordo di Dayton e segna un momento chiave per la regione, che passa da una fase di stabilizzazione a una fase di avvicinamento con l’Ue”. Naturalmente l’Unione pone delle condizioni, ricordando che ”il ritmo e la conclusioni dei negoziati dipenderanno dai progressi compiuti dalla Bosnia-Erzegovina” in alcuni campi. E cioe’ lo sviluppo del quadro legislativo e della sua capacita’ amministrativa, l’attuazione della riforma della polizia conformemente all’accordo sulla ristrutturazione della polizia conclusa nell’ottobre 2005, l’adozione e l’applicazione dell’insieme della legislazione necessaria in materia di radiodiffusione pubblica e una piena e intera cooperazione con il Tribunale internazionale dell’ex Jugoslavia”. Inoltre i ministri, ricordando le risoluzioni 1503 e 1534 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, ”auspicano che la Bosnia-Erzegovina agisca con determinazione per far si’ che tutti gli accusati latitanti, in particolare (l’ex capo delle forze armate serbo bosniache ndr) Ratko Mladic e (l’ex presidente della Repubblica Serba di Bosnia ndr) Radovan Karadzic siano portati davanti alla giustizia”.

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