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Bossi, il verde che avanza

Gianfranco Bettin, fondatore del partito dei Verdi, svela i perchè del successo della Lega. Dove l'anima ecologista conta sempre di più. Anticipazione del numero di Vita magazine in edicola

di Redazione

Ma il successo del Carroccio si spiega anche con il “calore” che sa trasmettere ai suoi elettori. Come rivela il caso di Gorgo a Monticano, nel cuore della marca trevigiana, dove dopo un delitto terribile la Lega ha raggiunto il 100% delle preferenze

Fondatore dei Verdi italiani, Gianfranco Bettin da tempo ha scelto di dedicare gran parte del suo impegno di ricercatore sociale all’indagine “dal basso” del fenomeno Lega. Un lavoro che ha trovato il suo approdo in un libro coraggioso e, per certi versi, illuminante: Gorgo – In fondo alla paura (Feltrinelli, 158 pp., 13 euro). Nella notte fra il 20 e il 21 agosto 2007, Guido e Lucia Pellicciardi, 67 e 60 anni, guardiani di una villa nel piccolo centro della marca trevigiana, furono torturati e uccisi da una banda di romeni e albanesi. Bettin si serve di questo terribile evento di cronaca nera per entrare dentro una comunità. Il risultato è sorprendente anche per lo stesso autore. A fianco di una retorica xenofoba e rancorosa, la Lega nei microcosmi dei territori che amministra trasmette un «calore», così lo definisce Bettin, di cui non sono capaci né il Partito democratico, né gli alleati del Popolo della libertà. Dopo che l’Europa ha registrato l’avanzata del movimento ecologista (mentre i Verdi nostrani sono stati travolti da un tremendo tsunami che li ha lasciati fuori dal Parlamento di Bruxelles) a cui in Italia è corrisposta l’onda lunga della Lega capace di sfondare persino in alcuni centri dell’ex rossa Emilia, l’analisi di Bettin è forse quella che meglio di ogni altra riesce a svelare i processi spesso sotterranei che hanno determinato quel doppio risultato. A Gorgo al Monticano il sindaco del Carroccio, Firmino Vettori ha ottenuto 1.996 preferenze. Pari al 100% dei voti espressi. Vettori nel 2004 era arrivato “solo” al 62,5%. Un miracolo? «Al contrario, tutto molto semplice: a Gorgo quella della Lega era l’unica lista in lizza». Nessuno ha trovato il coraggio di confrontarsi con Vettori. Nemmeno Bettin: «Sarebbe stato velleitario. Il sindaco in questi anni è diventato davvero un amico personale di Daniele Pellicciardi, il figlio della coppia del massacro». A Gorgo il calore della Lega si misura anche così. Ma l’analisi di Bettin parte da più lontano. Dalla Francia di Daniel Cohn-Bendit.

Vita: Invidioso del successo dei Verdi d’Oltralpe?
Gianfranco Bettin: Quello è stato davvero un voto ecologista. Nel senso che rappresenta autenticamente i valori di una parte di società. E infatti le posizioni di Cohn-Bendit sono di difficile catalogazione. Su alcuni temi è a destra dei socialisti, su altri li supera a sinistra. Ma certo non è etichettabile con un marchio, se non quello dell’ambientalismo. Un ambientalismo, si badi bene, concreto e molto attento a temi decisivi, quello del lavoro prima di tutti.

Vita: In Italia non è così?
Bettin: No, e qui risiede la loro debolezza…per continuare a leggere l’intervista clicca qui

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