Cultura
Brasile: il 23 ottobre il referendum sulle armi
La campagna per il sì è arrivata anche in Italia, attraverso la divulgazione degli allarmanti dati relativi alla circolazione delle armi e tramite incontri di sensibilizzazione
di Redazione
In occasione del primo referendum del Brasile, il 23 ottobre gli elettori del paese sudamericano saranno infatti chiamati a votare per la proibizione o meno del commercio di armi da fuoco.
“Il commercio di armi da fuoco dovrà essere proibito in Brasile?”, questa la domanda del referendum a cui i cittadini brasiliani saranno chiamati a rispondere il prossimo 23 ottobre.
La circolazione delle armi costituisce un grave problema per il paese. Dati allarmanti sono riportati dalle fonti statistiche: 18 milioni le armi da fuoco in commercio; tra le cause delle morti non naturali il 30,1% è dovuto a ferite per armi; nel 2004, 38 mila persone sono state uccise; tre bambini ogni giorno vengono feriti; la spesa di sanità pubblica per feriti di armi nel 2002 ammontava a 135 milioni di Real.
La drammaticità degli eventi già in passato aveva spinto il governo ad attuare regole più ferree alla circolazione delle armi. Nel dicembre del 2003 è stata promulgata una legge, la legge n.10826, che prevede un maggior controllo sulle armi e nel luglio del 2004 si è dato inizio al “disarmo volontario”: è previsto un compenso di 300 Real a chi consegna le armi, i possessori poi non saranno interrogati su come e dove hanno acquistato l’arma.
Ora un nuovo passo, che sembra porre un taglio netto al problema. La scelta o meno della proibizione del commercio di armi è delegata al popolo. Per la prima volta in Brasile si userà lo strumento principe di democrazia diretta, il referendum. Si attende con ansia l’esito.
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