Cultura

Campagna Onu “No excuse 2015” al Milano Film Festival

Mentre Milano vive la sua prima esercitazione antiterrorismo al Milano Film Festival la Campagna Onu "No excuse 2015". La risposta più efficace al terrorismo è la lotta alla povertà

di Redazione

Si è svolto questa mattina al Teatro Strehler di Milano l’incontro-dibattito di presentazione della Campagna delle Nazioni Unite “No excuse 2015”, nell’ambito del Milano Film Festival, concorso cinematografico internazionale che per la prima volta dedica alla lotta alla povertà la rassegna “Motion&pictures against poverty”.

A prendere la parola per prima Giovanna Botteri, nota inviata del TG3 e testimonial della Campagna No excuse in Italia: “Oggi a Milano si sta svolgendo un’esercitazione antiterrorismo, ma noi, rappresentanti della società civile, delle Nazioni Unite, dei media , degli enti locali e singoli cittadini, qui, nelle stesse ore, abbiamo deciso di parlare di diritti umani e di miseria perchè crediamo che sia impossibile, come ha recentemente ricordato il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, sconfiggere il terrorismo senza combattere la povertà, l’Hiv, la mortalità infantile e materna e senza colmare il grande divario fra ricchi e poveri”.

“La cosa più importante è diventare parte attiva di questa campagna di mobilitazione contro la povertà”- ha aggiunto l’attrice Emma Thompson in videocollegamento da Londra e nuova testimonial della Campagna delle Nazioni Unite – Io sarò uno dei tanti tasselli di questo enorme movimento di mobilitazione per sconfiggere le ingiustizie nel mondo e darò il mio contributo per bloccare la drammatica spirale di sofferenza e miseria che sta affliggendo milioni di persone del pianeta. Sono certa che riusciremo a vincere questa importante sfida.

Lucida l’analisi di Eveline Herfkens delle Nazioni Unite, Coordinatrice esecutiva per il Segretario Generale dell’Onu della campagna ?No Excuse 2015 : ” Così come la musica fa muovere il corpo, così il cinema e il teatro fanno muovere la mente e l’anima e tutti questi elementi insieme generano un pensiero che porta all’azione. E’ questa la forza che, se saremo in grado di mettere in moto, genererà il cambiamento nelle politiche dei nostri governi e nella nostra vita di tutti i giorni. Non dobbiamo però perdere tempo e risorse inutilmente. I potenti devono rispettare la parola data e raggiungere entro il 2015 gli obiettivi di sviluppo del millennio. Niente scuse. Stop alla povertà.”

“Milano Film Festival, una manifestazione nata dalla passione e dall’idea di persone, e capace di coinvolgere un pubblico da sempre appassionato e sensibile, ha dimostrato in questa occasione come sia possibile, non solo condividere un importante progetto di rinnovamento come quello delle Nazioni Unite con la No excuse 2015, ma anche coinvolgersi e incidere in maniera propositiva per promuoverlo.- queste le parole di Beniamino Saibene e Lorenzo Castellini, Direttori Milano Film Festival. – Al Milano Film Festival 2005 questo è accaduto lavorando al fianco della Campagna e con il contributo istituzionale della Provincia di Milano. Motion&picture against poverty è una rassegna nata e realizzata oggi, nell’ambito della decima edizione del festival, ma è un’idea che vive qui e altrove, destinata ad aprirsi ad altri momenti e in altre sedi, che ci auguriamo venga sposata da altri festival e possa continuare e svilupparsi nei prossimi anni” – Sono intervenuti sul palco anche i registi di due dei film selezionati per la rassegna ?motion&picture against poverty?: Bram Van Paesschen, il regista belga del film sull?AIDS ?World of Blue, Land of O?, e James Thebaut, il regista americano di ?Running Dry?, documentario sull?acqua.

Antonio Campo Dall’Orto, Amministratore delegato di MTV Italia, ha sottolineato la partecipazione attiva della rete alla campagna No Excuse, auspicando un cambiamento nei media: “Questa campagna deve diventare centrale per i media, come lo è per MTV. Vorremmo essere 1 tra i tanti invece siamo tra i pochi che abbracciano questa causa e questo non è buon segno. Sono convinto che i media non abbiano una coscienza in sé, ma in base a come vengono usati. Noi con le nostre campagne speriamo che chi ci ascolta e guarda, la generazione che guiderà il nostro paese tra 15/20 anni, si interessi e faccia qualcosa, dia il suo contributo. Cerchiamo di sensibilizzare le coscienze e smuoverle per spingere i giovani ad aiutare gli altri”.

Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di approfondire la conoscenza della situazione internazionale “Dobbiamo fare in modo che la povertà e la disperazione degli ultimi divengano la nostra povertà e la nostra disperazione. Tramite questa forma di solidarietà condivisa che parte in primo luogo dalle comunità locali e arriva fino ai governi potremo riuscire nel nostro impegno nella lotta alla povertà e nel raggiungimento degli otto obiettivi di sviluppo del millennio”

“Dall’inizio dell’anno abbiamo dato vita alla Coalizione Italiana contro la povertà unendo tutte le organizzazioni impegnate sul campo e in mezzo alla gente. Ora più che mai c’è bisogno di avere una voce unica per far capire che stiamo chiedendo tutti la stessa cosa: i governi mettano in programma l’impegno nella lotta alla povertà sia a livello politico che economico. Ancora oggi ci viene detto dai nostri rappresentanti politici che questa richiesta non costituisce l’interesse reale dei cittadini italiani. Oggi qui sembra proprio il contrario e questo ci rende ancora più determinati ad avere una sola voce integrando le specifiche competenze e capacità tra cittadini e organizzazioni, enti locali, media, mondo della musica e del cinema.” – ha evidenziato Laura Ciacci, una dei portavoce della Coalizione Italiana contro la povertà.

Durante l’incontro tutti i presenti hanno indossato una white band di cotone, la fascia bianca simbolo della campagna mondiale contro la povertà.

Maggiori informazioni:

  • www.millenniumcampaign.it
  • www.millenniumcampaign.org
  • www.campagnadelmillennio.it
  • Cosa fa VITA?

    Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.