Non profit
Cara Gabanelli, il contante è libertà
La polemica lanciata da Report sulla tracciabilità
di Redazione
La guerra all’uso del contante continua e trova alleati alquanto insospettabili come la trasmissione Report. La tesi di Milena Gabanelli è semplice: l’Italia è il paese del contante che favorisce un’economia del sommerso e dell’evasione; eliminando o tassando il contante tutti sarebbero obbligati a rendere trasparenti e tracciabili i passaggi e potremmo finalmente vivere in un “Paese prospero e felice”. Tanto per noi che differenza fa? Nessuna.
Fra le persone intervistate molte sono rimaste basite dalla naturalezza delle sconvolgenti conclusioni a cui è arrivata l’autrice. Ma mettiamo a posto qualche tassello. La crisi italiana è stata causata da un insostenibile debito pubblico causato dallo Stato e da una “cattiva” politica; l’evasione è la naturale conseguenza di una tassazione insopportabile. Ora invece dobbiamo immaginarci un sistema per cui uno Stato “orwelliano”, che non sa gestire i nostri soldi, che non sa quanti siano gli esodati o il numero delle auto blu, conoscerà tutto di noi, quale giornale leggiamo, quali medicine compriamo e dove andiamo in vacanza, in nome della lotta all’evasione.
Nella trasmissione non hanno spiegato che a evadere non è solo l’idraulico ma anche noi che preferiamo pagarlo in nero, che per risparmiare non gli paghiamo l’Iva che lui di conseguenza non versa. Non hanno spiegato che una volta abolito l’uso del contante potrebbero azzerare in qualsiasi momento con un click ogni nostra possibilità di movimento, staccandoci dal mondo. Ma si rendono conto che quello che propongono è una pianificazione centralizzata, un socialismo che ha già miseramente fallito e che se anche recuperassero tutto il sommerso non cambierebbe nulla? Pagheremmo sempre le stesse tasse. Gli autori sono arrivati addirittura a fare queste proposte ad un imbarazzato primo ministro Mario Monti al quale non sembrava vero che dei giornalisti potessero proporre misure che lui stesso ha definito “un po’ pesanti”. Crediamoci: l’uso del contante è una delle poche libertà rimaste
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