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Cara Rai, d’ora in poi ci vedrai più spesso

L'Anpas a congresso lancia un'offensiva per la comunicazione

di Redazione

Non ci pensa due volte ad associarsi all?appello sulla libertà di informazione lanciato dal Forum del terzo settore. Fausto Casini, presidente di Anpas da poco meno di un anno, ha preso talmente a cuore la questione ?comunicazione? da dedicarvi prima una ?giornata nazionale? (a Sarzana il 24 settembre scorso, presenti, oltre a centinaia di volontari, Paolo Gentiloni, membro della Commissione di vigilanza della Rai; Roberto Natale, segretario Usigrai; Pina Lalli, docente di Scienze della comunicazione a Bologna) e poi da inserirla tra gli argomenti principali del prossimo congresso nazionale.

Vita: Perché proprio in questo momento mette il tema della comunicazione in cima alla lista delle priorità del terzo settore?

Fausto Casini: Stiamo vivendo una vera e propria emergenza.
Anche per questo ho deciso per la prima volta nella storia ultracentenaria
di Anpas di assumere, in qualità di presidente, anche la carica di responsabile della comunicazione. Venendo al merito della domanda: ormai il servizio pubblico televisivo non riesce più a offrire la percezione reale dei fatti. Perfino in caso di guerre o calamità naturali gli spazi nei telegiornali sono ridotti al minimo, soppiantati da gossip o addirittura da dibattiti inconsistenti sulle vicende si questo o di quel conduttore televisivo.

Vita: Quindi occorrerebbe dare maggior visibilità alle realtà sociali.
Detto da lei può apparire un ragionamento interessato…

Casini:Certo che sono interessato! Questo sfasamento dalla realtà in alcuni casi arriva a produrre disturbi del comportamento, specialmente negli adolescenti. Ma il vero problema è il modello di società che vogliamo costruire. Io credo che non solo il volontariato, ma la comunità tutta abbia bisogno di persone che credono nel valore delle relazioni umane. La tv invece anestetizza la disponibilità all?ascolto e la voglia di partecipazione.
Il nostro obiettivo non è trovare volontari che portino le lettighe, ma rispondere ai bisogni di responsabilità civica della nostra società.

Vita: Ha qualche idea concreta in proposito?

Casini: L?obiettivo primo è il cambiamento della tv generalista pubblica, che deve essere difesa, ma non può scimmiottare il modello delle le tv private. Come farlo? Il primo passo è sottrarsi ai ritmi folli imposti dalla pubblicità. Lei mi dirà: ma far televisione costa. Certo, ma non credo che per guadagnare in qualità sia necessario aumentare il canone. La competizione deve
essere fatta sul tipo di prodotto, mentre oggi i palinsesti sono paralleli;
i telegiornali parlano degli stessi argomenti e i reality competono con i reality, i film con i film e così via. Un meccanismo che, fra l?altro, è economicamente dispersivo. Poi c?è l?altra faccia della medaglia. Non è possibile che l?unica presenza garantita spetti ai politici. La comunicazione pubblica deve incominciare a considerare le istanze provenienti dalla società civile.

Vita: Con quali strumenti?

Casini: Penso all?istituzione di Comitato consultivo formato da rappresentanti del nostro mondo, che insieme alla commissione parlamentare avrà il compito di vigilare sul servizio pubblico.

Vita:Due esperienze ?sociali? in Rai esistono già: RaiUtile e il Segretariato sociale?

Vita: Il primo è un esperimento di nicchia. La televisione incide quando sono in tanti a parlare di uno stesso argomento. RaiUtile la immagino come contenitore di servizi autoprodotti dalle associazioni.
Sul Segretariato sociale, invece, sospendo il giudizio: in questo periodo ha promosso qualche spot, ma niente di più.

Vita: Pasolini scrive: «Attraverso lo spirito della tv si manifesta in
concreto lo spirito del nuovo potere ». La sua è una battaglia per contare di più nella stanza dei bottoni?

Casini:Mi batto perché la televisione rappresenti la realtà. Per questo è necessario che la società civile abbia voce in capitolo; non è solamente uno scontro di poteri, ma la percezione della realtà in tutte le sue sfaccettature
è fondamentale per la convivenza civile delle diverse sensibilità.
Certo io sono convinto che l?osservatorio delle nostre associazioni sia di grande qualità.

Vita: Ritiene che il non profit abbia gli strumenti per raccogliere
questa sfida?

Casini: Il caso delle pubbliche assistenze è paradigmatico. In
occasione di interventi di protezione civile, sul piccolo schermo si vedono spesso nostri volontari che intervengono e lo speaker parla unicamente di
Croce Rossa. Da parte nostra ci sono delle responsabilità, non lo nascondo. Manchiamo in riconoscibilità. La livrea tricolore, la divisa arancione e la scritta Anpas che stiamo introducendo su tutti i mezzi, le divise e le nostre sedi sono la prima risposta a questo deficit. Ma non basta. Nella formazione dei nostri quadri dirigenti stiamo introducendo lo studio di scienze della comunicazione. Nella formazione dei volontari è necessario costruire la responsabilità di comunicare agli altri il valore e il piacere della propria esperienza.
Nel futuro di Anpas mi piace immaginare la nascita di una radio e l?autoproduzione di cortometraggi. È questa, insieme alla capacità di utilizzare
correttamente internet, la strada da seguire per chi vuol far crescere il terzo settore.

L’appello del forum
Il sociaòe vuol metterci la faccia

l’appello
Diritto alla comunicazione e alla conoscenza: risorse collettive per innovare il welfare: questo il titolo che il Forum del terzo settore ha scelto di dare al documento/appello sul pluralismo e la libertà di informazione. Ecco, sinteticamente, i punti critici individuati: la creazione di un sistema multimediale aperto e pluralistico, un effettivo servizio pubblico Rai
indipendente e di qualità, il diritto di accesso alla rete per tutti, un sistema editoriale con pari opportunità anche per l?editoria non profit, diffusione dei saperi e delle conoscenze.

I firmatari
Per sottoscrivere il documento del Forum è sufficiente spedire l?adesione attraverso un messaggio di posta elettronica da inviare a forum@forumterzosettore.it oppure via fax allo 06.69923600. Il 29 novembre a Roma, presso la Biblioteca del Cnel, in viale David Lubin 2, si terrà la presentazione pubblica della campagna. Pubblichiamo di seguito l?elenco delle adesioni già pervenute: Maurizio Salvi (Age), Paolo Landi (Adiconsum),
Fabio Picciolini (Adiconsum), Paolo Beni (Arci), Daniela Calzoni (Arci ragazzi), Sergio Marelli (Associazione ong italiane), Maria Guidotti (Auser), Fabio Salvato (Banca Etica),Fausto Casini (Cnesc-Anpas), Marco Granelli (Csv.net), Alberto Ferrari (Ctg), Vilma Mazzocco (Federsolidarietà-Confcooperative), Francesco Florenzano (Fipec), Benito Perli (Fitus), Nino Sergi (Intersos), Mario Salomone (Istituto per l?ambiente e l?educazione Scholè Futuro), Vincenzo Curatola (La gabbianella), Maurizio Gubbiotti (Legambiente), Emanuele Alecci (Mo.vi), Filippo Fossati (Uisp), Adriano Poletti (Transfair),
Daniele Ferrocino (Comunità Emmanuel), Licio Palazzini (Arci Servizio civile), Umberto Mosiello (Anolf), Giovanni Veneziano (Acsi) e Pietro Vittorio Barbieri (Fish).

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