Non profit
CARCERE. Osapp: siamo al collasso
Lo ha detto Leo Beneduci, segretario del sindacato agenti polizia penitenziaria
di Redazione
«Siamo al limite del collasso, i nostri organici sono fermi dal 1992 quando le presenze nelle carceri non superavano i 35 mila detenuti. Alla fine dell’anno se non interverranno dei correttivi saranno esattamente il doppio. Inoltre, l’estate non è amica di chi sta in carcere, dentro l’aria condizionata non c’è, anche in queste condizioni di sovraffollamento è proprio l’aria che manca». Lo dichiara in un’intervista a Il Messaggero Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, il sindacato autonomo degli agenti di polizia penitenziaria, in merito al sovraffollamento e alle condizioni disagevoli all’interno delle carceri, dopo che la Corte europei per i diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia a risarcire un detenuto per danni morali. Sul ruolo degli agenti di custodia di fronte all’emergenza e a episodi di rivolta di detenuti, spiega Beneduci:«svolgiamo questo lavoro a prezzo di enormi sacrifici e anche rischi personali. L’altro ieri nel carcere d’Ivrea 5 detenuti per protesta si sono automutilati con le lamette da barba. Lo spettacolo che si è presentato è stato terribile: il sangue scorreva a fiumi e bisognava togliergli le lamette dalle mani. Un intervento pericoloso perché nelle carceri c’è anche un’alta percentuale di sieropositivi». Una delle conseguenze più gravi del sovraffollamento, osserva Beneduci: «è che viene meno l’obiettivo più importante della detenzione, ovvero il recupero dei detenuti. Questo può avvenire solo in un clima di maggiore serenità o perlomeno quando le condizioni di vita non offendono la dignità della persona. Tutti i detenuti prima o poi escono dal carcere, anche i detenuti più sanguinari, ma se quando escono sono peggiori di prima, non ci sono ronde che possano garantire sicurezza sociale», conclude.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.