Non profit
Cari risparmiatori Ue mancano 105 miliardi
Il default greco c'è, ma non si dice
di Redazione
Ormai in Europa le decisioni che contano e determinano la vita sociale ed economica vengono prese dai più forti, tedeschi e francesi. La finanza impazzita però si deve dare una calmata, perché arriva la stagione delle elezioni in Francia, Usa e Germania e il sentiment deve essere positivo e rassicurante. La Grecia è fallita ma non bisogna dirlo o scriverlo, e come dice soddisfatto Sarkozy «una soluzione è stata trovata ed oggi il problema è risolto». All’improvviso, come fanno i veri maghi, 105 miliardi di euro sui 350 di debito greco sono spariti come una bolla di sapone, non ci sono più.
Il default ufficialmente è scattato venerdì quando la ristrutturazione dei bonds non era più volontaria ma imposta. Così i possessori dei bonds in scadenza sono stati rimborsati rinunciando al 74% del valore con altri titoli scadenti tra il 2023 e il 2042. Le perdite però non sono finite perché i nuovi titoli del valore facciale di 100 vengono scambiati sul mercato grigio, non ufficiale, a 28 e quindi teoricamente devono registrare un altro 72% di perdite. Ma l’Unione Europea non dovrebbe intervenire a tutela dei risparmiatori che hanno tenuto i titoli in quanto rassicurati dalla stessa Ue che la Grecia non sarebbe mai fallita?
Intanto l’Isda – International Swap and Derivatives Association ha decretato che circa 30 miliardi di risarcimento dovranno essere pagati a chi ha puntato sul fallimento ellenico tramite i Cds (ovvero le assicurazioni contro il default del debito). Si scopre così che l’austriaca KA Finanz, già salvata nel 2008 e di proprietà dello Stato, è fra quelli che hanno perso la scommessa e dovrà pagare 1,5 miliardi di euro, che non ha, di cui il contribuente dovrà farsi carico.
Tutto a posto? Ma no! Ci sono 107 miliardi di debiti delle ferrovie e trasporti urbani garantiti dallo Stato ellenico che non erano stati contabilizzati, altri 130 sono in arrivo dalla UE, meno i 105 cancellati, alla fine i debiti sono aumentati per 142 miliardi. Qualcuno sarà arrabbiato.
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