Non profit

caro tremonti, adesso siamo più forti

Dopo la firma della "storica" intesa tra Agenzia e Forum. Parla Olivero

di Redazione

«Abbiamo superato anni di competizione e personalismi», dice il portavoce del Forum. «E ora siamo pronti a lavorare insieme.
Il primo passo?
Un incontro con il ministro. E non per chiedere elemosine…»«Se siamo soddisfatti per la firma del protocollo? Certo, è fondamentale collaborare con l’Agenzia per le onlus; questa intesa rafforza il ruolo del terzo settore come parte sociale e potenzia il lato “non governativo” dell’Agenzia stessa». È questo il commento di Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore, dopo la firma del primo protocollo di intesa tra il coordinamento del non profit e l’Agenzia presieduta da Stefano Zamagni. Un accordo che ha avuto una lunga gestazione (un paio d’anni, addirittura), ed è stato molto complesso, come spiega Olivero, «perché minato da vari personalismi. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta».
La difficoltà è stata soprattutto mantenere distinti i due ruoli, quello dell’Agenzia, più istituzionale, e quello del Forum, che «avrebbe il compito della rappresentanza, anche se fa fatica a vederselo riconosciuto», come ammette il suo portavoce. È stato superato poi «il rischio della competizione», e i due organismi sono pronti a lavorare insieme. Su che cosa? Olivero individua tre punti: il riordino legislativo del terzo settore, su cui l’Agenzia ha prodotto un documento che il Forum «in parte condivide e in parte no», e su cui si aprirà un tavolo di confronto; il nodo della vigilanza, sempre attuale, e su cui per Olivero «c’è tanto lavoro da fare per far comprendere a chi controlla le specificità del settore»; infine l’enorme problema del finanziamento alle organizzazioni non profit, strette tra i mancati pagamenti della pubblica amministrazione, i ritardi del 5 per mille e le difficoltà dell’accesso al credito dovute alla crisi. Se a questo si aggiunge l’aumento delle richieste di intervento proprio a causa del periodo di difficoltà economica, è chiaro che il corto circuito è più che un rischio. E allora? «Ognuno dovrà fare la sua parte», conclude Andrea Olivero. «All’Agenzia toccherà fare pressione sul governo affinché intervenga secondo le sue competenze; quanto al Forum, invieremo una richiesta di incontro al ministro Tremonti per chiedergli spiegazioni soprattutto sul 5 per mille, ma anche per rappresentargli tutto quello che il non profit fa per l’economia e la coesione sociale del Paese. Noi non chiediamo elemosine ma riconoscimenti». E se non vi ascoltasse? «Semplice: siamo pronti alla mobilitazione. Troveremo delle forme straordinarie per farci ascoltare».

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