Non profit
Cern, il big bang in diretta!
Oggi il via al più grande acceleratore di particelle del mondo. Obiettivo scoprire i segreti della nascita del mondo. Il blog di uno scienziato italiano lo spiega ora per ora...
di Redazione

Nessuna fine del mondo. Nessun buco nero. Meyrin questa mattina si è svegliata sotto una mesta pioggerellina autunnale e, tra le ansie dell’ultim’ora, i discorsi ufficiali del Direttore Generale del Cern Robert Aymar e del capo-progetto Lyn Evans e i flash dei fotografi, ha battezzato il Large Hadron Collider (LHC), ovvero il più grande acceleratore di particelle del mondo: 27 chilometri di tunnel sotterraneo, 1232 magneti super-coduttori da 32 tonnellate l’uno, raffreddati a meno 271 gradi, cento miliardi di protoni “sparati” in due fasci dentro un condotto “ultra-vuoto”, 15 milioni di gigabyte di dati all’anno.
Alle 9 e 55 il primo fascio di particelle (fascio 1) è stato iniettato in senso orario. E’ partito ed è arrivato sano e salvo al traguardo, facendo il suo primo giro (27 chilometri) ad un’energia di 450 GeV. Nel corso della giornata si proverà ad iniettare il fascio 2, in senso anti-orario.
Ecco in cosa consisteva il famigerato startup che tanto ha fatto infiammare i millenaristi del pianeta Una specie di “giro di controllo” per verificare la tenuta di strada della macchina. L’acceleratore non ha ancora accelerato, insomma, ma si è limitato a mantenere il fascio sulla giusta rotta. Ci vorranno almeno altre due settimane per avere le prime collisioni con i fasci non accelerati. Per le collisioni a 10 TeV (5 TeV da una parte e 5 dall’altra, per quest’anno niente fasci a 7 TeV) si prevedono almeno 2 mesi. Rimanete connessi.
Che cos’è l’LHC
L’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (Cern), con sede in Svizzera, a pochi passi da Ginevra e dal confine francese, oggi ha messo finalmente in funzione il Large Hadron Collider (LHC), ovvero il più grande acceleratore di particelle del mondo: 27 chilometri di tunnel sotterraneo, 1232 magneti super-coduttori da 32 tonnellate l’uno, raffreddati a meno 271 gradi, cento miliardi di protoni “sparati” in due fasci dentro un condotto “ultra-vuoto”, 15 milioni di gigabyte di dati all’anno. Per le collisioni si tgratta aspettare ancora un quindicina di giorni.
Quando LHC entrerà in funzione, a fine mese, si scoprirà, forse, com’era il mondo, appena prima che il mondo cominciasse. Ovvero un decimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, perché quelle sono le condizioni che verranno ricreate. «Il momento è storico», dichiarano senza sosta dall’istituto. Gli ottimisti credono infatti alla possibilità di far luce sull’origine della materia oscura che costituisce il 25% dell’universo. (Per i profani, la cosiddetta materia ordinaria di cui ogni oggetto sulla Terra è costituito non rappresenta che il 6% della materia e dell’energia dell’universo).
Seguite in diretta
Ma per seguire in diretta lo start up dl.l’LHC c’è un blog puntuale che aggiorna ora per ora. E’ quello di Marco Delmastro (Borborigni di un fisico impenitente), scienziato italiano che lavora al Centro di Ginevra.
A proposito della leggenda diffusa da alcuni fisici americani circa i rischi di produrre un buco nero, eco come la speiga Dalmastro: «Anche se una collisione a 14 TeV dovesse produrre un buco nero maligno (e non lo farà, state tranquilli, è una bufala alimentata dalle ricorrenti paure millenariste), per la fine del mondo dovremmo aspettare 2 o 3 mesi. Le previsioni infatti ci dicono che ci vorranno almeno 2 settimane per avere le prime collisioni con i fasci non accelerati (cioé a 450 GeV), e quelle le facciamo da 20 anni senza catastrofi, per cui non mi preoccuperei. Da li alle collisioni a 10 TeV (5 TeV da una parte e 5 dall’altra, per quest’anno niente fasci a 7 TeV) si prevedono almeno 2 mesi. I paranoici dovranno aspettare almeno fino a Novembre almeno per tirare un respiro di sollievo».
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