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Sostenibilità sociale e ambientale

Chi ci ha sempre creduto. Sebben che siam petrolieri

Parla Milly Moratti, ambientalista e laureata in fisica. "Fui io a proporre di fare ricerca sulla fusione fredda, e non solo all’azienda di famiglia. Se mi avessero ascoltato..."

di Aldo Daghetta

Milly Moratti non è solo la moglie del presidente dell?Inter, ma anche una laureata in fisica, dalla mente aperta alle nuove frontiere della ricerca sulle tecnologie energetiche a basso impatto ambientale, compresa la fusione fredda. Vita: Come è venuta in contatto con Giuliano Preparata e le sue teorie sulla fusione fredda? Milly Moratti: Accadde quasi dieci anni fa quando, in una conferenza sul tema dell?energia, io, che sono fisico teorico, fui affascinata dalle sue idee. In quel periodo si diceva che dal punto di vista quantitativo la scommessa era un?energia pulita come la fusione fredda che, con una spesa di 500mila delle vecchie lire per un litro di acqua arricchita, fornisse energia a un appartamento per cinque secoli. Qualcosa che, se riesce, cambia la geografia economica del pianeta e per questo forse ha avuto vita dura: significa privare i Paesi possessori di materie prime di un enorme potere. Vita: Ma cosa la affascinò del pensiero di Preparata? Cosa aveva in più lui rispetto a tutti coloro che lavoravano alla fusione fredda? Moratti: Tutti i ricercatori riuscivano a compiere un esperimento di guadagno energetico valutabile in termini di fenomeno di origine nucleare. Ciò che mancava era l?architettura teorica e in questo Preparata era strabiliante, perché la sua teoria della coerenza, riassumibile nello slogan ?quello che non fa uno possono fare molti?, permetteva di comprendere che la materia non è vuota, ma altamente strutturata. Secondo Giuliano quando le particelle sono immerse in questo ?vuoto? riescono a compiere cose che non sono prevedibili dalla loro struttura individuale: per esempio, il palladio riesce ad alloggiare così tanti atomi di idrogeno da arrivare a superare la barriera tradizionale di repulsione e quindi addirittura a fondersi. Vita: Il meccanismo alla base degli studi italiani sulla fusione fredda… Moratti: Certamente, e un processo che produce un enorme vantaggio energetico, tanto che avendo saputo del riconoscimento attribuito a Giuliano Preparata dagli americani e della reticenza, invece, del nostro ambiente nazionale, volli lasciarmi trascinare da questo nuovo paradigma scientifico che, lo ammetto, poteva anche creare uno sbancamento del mercato dell?energia. Così, nel 1996 con Giuliano creammo la Leda, coinvolgendo la Pirelli e mio marito a livello personale. Vita: Come mai un petroliere investe in fusione fredda, che potrebbe rubargli il mercato? Moratti: È vero, può sembrare una contraddizione, ma in realtà un petroliere non è altro che un operatore dell?energia e se è intelligente capisce che bisogna cercare di utilizzare l?energia giusta non sprecando il greggio per bruciarlo e trovando soluzioni alternative per scaldarci. Lui l?ha capito. Vita: Investe quindi nella Leda, ma nel 1997 la Pirelli si ritira. Perché mancavano i risultati promessi? Moratti: Non è precisamente così. L?accordo fatto con la Pirelli prevedeva che entro i primi sei mesi si ottenesse un vantaggio energetico rilevante. Questo non è stato ottenuto secondo il loro sistema di misurazione, cioè la calorimetria tradizionale: per misurare questi esperimenti con effetti a violento cambiamento, bisogna usare invece la calorimetria isoperibolica. Vita: Ma mi può confermare che c?è questo vantaggio energetico? Moratti: L?energia c?è, e questo conta anche per il processo industriale. Il sistema di misurazione che usavamo è giusto e lo ha confermato l?Enea negli ultimi due anni. Se la Pirelli avesse fatto un atto di umiltà tollerando la misurabilità con quel tipo di calorimetria, e passando così alla costruzione di uno scaldabagno, saremmo già nella fase di ingegnerizzazione. Dal ?99, il know how di Leda è stato impiantato da Preparata all?Enea grazie all?intervento di Carlo Rubbia che telefonò a Giuliano poco prima della sua morte, ammettendo che la via della fusione fredda era quella giusta. Vita: Cosa si propone per il futuro la paladina dell?ambientalismo? Moratti: Di avvicinare la Pirelli e il presidente dell?Enea, Rubbia per concretizzare nella vita quotidiana il grande sogno di Giuliano Preparata.


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