Il non profit cambia la vita
Chiara Francini: «La solidarietà cura anche i sani»
«Una corrispondenza di amorosi sensi». L’attrice, scrittrice e conduttrice televisiva Chiara Francini racconta così l’emozione che ha provato quando diversi anni fa è stata contattata dall’Associazione italiana Sclerosi Multipla - Aism, di cui è diventata ambasciatrice. «C’è sempre una grande vita che rimane intatta dentro la malattia»
di Anna Spena

Cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, il non profit scomparisse? È questa la provocazione al centro del numero di marzo di VITA “Provate a fare senza”, se sei già abbonato, leggi subito qui; se vuoi abbonarti, puoi farlo da qui. Nel secondo capitolo del magazine abbiamo dialogo con otto artisti che hanno scelto l’impegno sociale. «Per me è stata», dice l’attrice, scrittrice e conduttrice televisiva Chiara Francini, «Una corrispondenza di amorosi sensi»
Una corrispondenza di amorosi sensi». L’attrice, scrittrice e conduttrice televisiva Chiara Francini la racconta così l’emozione che ha provato quando diversi anni fa è stata contattata dall’Associazione italiana Sclerosi Multipla – Aism, di cui è diventata ambasciatrice e volto della campagna Gardensia, fiore simbolo dell’associazione. Un filo rosso che parte da lontano, da suo nonno paterno Quirino: «Lui aveva una malattia degenerativa, e io lo ricordo come un uomo profondamente intelligente, pacificato, sempre molto vivo. C’è sempre una grande vita che rimane intatta dentro la malattia».
E la Gardensia l’ha portato con sé anche sul palco nella quarta serata del 73º Festival di Sanremo, dove ha partecipato come co-conduttrice.
Quello tra lei e Aism era un incontro scritto nel destino?
Sono venuta a contatto con questa malattia da bambina, guardavo mio nonno paterno Quirino. Ma le caratteristiche e i contorni di quello che gli stava succedendo per me rimanevano sfumati. Credo che quello mio con Aism sia stato un avvicinamento naturale.
Questi contorni poco chiari le facevano paura? E oggi, invece, da adulta, cosa pensa della possibilità di fare gruppo, di stare insieme sotto un’associazione, di non essere soli davanti alla malattia. Una solitudine che non riguarda solo i pazienti ma anche i familiari…
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