Mondo

Cina: in visita inviato speciale Onu per la tortura

Manfred Nowak visiterà dei centri di detenzione e le regioni del Tibet e del Xinjiang, dove esponenti delle minoranze etniche locali hanno denunciato l'uso della tortura

di Redazione

L’inviato speciale dell’ Onu per la tortura, Manfred Nowak, arriva oggi a Pechino per una visita di due settimane. Nowak visitera’ dei centri di detenzione e le regioni del Tibet e del Xinjiang, dove esponenti delle minoranze etniche locali hanno denunciato l’ uso della tortura. In Cina l’ uso di mezzi violenti negli interrogatori e’ vietato dalla legge ma i gruppi umanitari affermano che sono largamente usati. In aprile, ha fatto scalpore il caso di un uomo che, dopo aver trascorso undici anni in prigione per l’ omicidio della moglie, e’ stato rilasciato quando la donna e’ ricomparsa viva. L’ uomo ha affermato che aveva confessato l’ inesistente crimine per mettere fine ai maltrattamenti che aveva subito dalla polizia, ansiosa di consegnare ai giudici un colpevole. Durante la sua ultima sessione, la scorsa primavera, il Parlamento cinese ha approvato una legge che prevede la punizione degli agenti che maltrattano i prigionieri. La Cina ha la popolazione carceraria piu’ vasta del mondo e ogni anno vengono condannate alla pena capitale circa diecimila persone. Le cifre precise, sia dei detenuti che delle condanne a morte, sono coperte dal segreto di stato. Per limitare le condanne a morte, la Corte Suprema si e’ arrogata il diritto esclusivo di confermare le condanne alla pena capitale inflitte in primo grado. Si ritiene infatti che la Corte sia piu’ severa dei Tribunali provinciali nel valutare le prove che portano alla condanna. ”Data la struttura del sistema d sicurezza, penso che chiunque venga in contatto colla giustizia criminale sia a rischio (di subire torture)” ha detto Mark Allison, dell’ organizzazione umanitaria Amnesty International. L’ organizzazione afferma che ”preoccupazioni” esistono soprattutto per quanto riguarda il Tibet ed il Xinjiang.

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