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Genitori & Figli

Cinque film (non scontati) da vedere in famiglia nelle vacanze di Natale

Le vacanze sono un momento perfetto per mettersi tutti insieme sul divano. Magari ci scappa pure un bel confronto tra genitori e figli. Ecco alcuni suggerimenti d'autore per non finire sempre sui soliti titoli

di Sara De Carli

Hayao Miyazaki, foto Chris Pizzello Associated Press/LaPresse

Siete stufi di vedere Il Grinch, Mamma ho perso l’aereo e Qualcuno salvi il Natale? Anche noi. Eppure le vacanze sono un momento perfetto per mettersi tutti insieme sul divano e godersi un film in famiglia: magari ci scappa pure che il film diventi l’occasione per parlare di alcuni temi con i nostri figli. Nessuno può consigliare meglio di Luca Ferrario, direttore della Trentino Film Commission e direttore artistico di Educa Immagine, il festival di educazione ai media che da quattro anni a Rovereto accompagna Educa, il festival dell’educazione. 

Consiglio numero 1: fate una domanda

Ferrario in realtà spariglia subito le carte. «Il primo suggerimento è quello di non porsi dicendo “questa sera guardiamo insieme il tal film, così impari qualcosa”. È infinitamente più interessante fare ai nostri figli, soprattutto se adolescenti, una domanda: “questa sera fammi vedere tu qualcosa che ti piace. Un film, un video su Youtube o su TikTok, un videogioco… Magari scopriamo che quel videogame a cui gioca per ore facendoci arrabbiare non è poi così scemo, che richiede abilità, dinamiche di squadra. O che segue un contenti creator che parla di arte o di viaggi e che si è appassionato», racconta. 

Luca Ferrario, direttore Trentino Film Commission e direttore artistico di Educa Immagine

Educa Immagine in fondo nasce da qui, dalla constatazione di quanta distanza ci sia oggi tra genitori e figli della GenZ. «Sì, certo, c’è la distanza generazionale, ma non è solo quello. La vita dei ragazzi di oggi mai come adesso è scollata da quella dei loro genitori e un tema è proprio il fatto che la quotidianità della GenZ è totalmente intrecciata all’uso dei media. È una cosa che la nostra generazione non riesce a capire, che devono per forza spiegarti loro». A Educa Immagine così l’obiettivo di educare all’alfabeto e la grammatica delle immagini non riguarda solo il cinema ma anche i media. E non riguarda solo i ragazzi ma anche gli adulti. 

Viviamo immersi in un mondo di immagini, ma non abbiamo pressoché alcuna educazione ad essa. «Non avere questa competenza è grave per due ordini di motivi», spiega Ferrario, uno culturale e uno pratico. «Quello culturale è che se non so distinguere un film di qualità da uno non di qualità, guardo quel che mi capita. È come per le altre forme d’arte o per la cucina: chi non ha mezzi, un dato tipo di esperienza non la capirà. L’altro, che riguarda più l’informazione è che non avere mezzi di comprensione del funzionamento dei media non permette di avere uno sguardo critico, di capire i meccanismi commerciali che ci coinvolgono per lo più a nostra insaputa».

Smettiamo di proporre ai ragazzi dei film solo per il tema che trattano. Se il film è scarso non si impara granché del tema e si finisce per associare il film o il documentario alla noia

I criteri

Varietà di generi, temi utili a generare un dialogo e soprattutto film di qualità, «perché a volte in queste circostanze si scelgono i film da proporre ai ragazzi sulla base del tema affrontato. Si fa tantissimo nelle scuole, per esempio. Ma così si finisce per fare due errori clamorosi», dice Ferrario. Il primo errore è che «se il film è scarso non si impara granchè del tema e si finisce per associare il film o il documentario alla noia». L’altro errore, «che fanno i più preparati», è quello di partire dai mostri sacri, dal cult del neorealismo: «Che è come dire che da zero a cento tu giochi subito il cento. Ci sarà anche il ragazzo quello folgorato ma mediamente la reazione è di incomprensione». 

Ed ecco quindi i cinque consigli di Luca Ferrario.

1 – Miyazaki, the king

«Hayao Miyazaki, tutto il pacchetto»: Ferrario non ha dubbi, il regista giapponese che a gennaio sarà nelle sale italiane con la sua ultima opera, Il ragazzo e l’airone, è il più adatto per passare serate meravigliose in compagnia dei bambini in età di scuola primaria. «I suoi film trattano tanti temi, in maniera delicata e diversa dal “solito” approccio della Pixar e della Disney. Incuriosisce sempre. Abbiamo appena visto Il mio vicino Totoro in una scuola primaria, hanno fatto un quarto d’ora di applausi e un centinaio di domande. Un bambino ha detto che questo film gli ha insegnato cos’è il coraggio. Ci sono tutte le tematiche di relazione con l’altro, della convivenza». Insomma, una miniera d’oro. La città incantata, Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera – oltre a Il mio vicino Totoro – sono solo alcuni titoli. Porco rosso è l’unico titolo da vedere con bambini un po’ più grandi.

2 – Un documentario sorprendente

Ferrario ci tiene a proporre un documentario: «Sono sempre di più e sempre più belli, benché mediamente noi adulti continuiamo ad associarli solo a leoni e gazzelle», dice. Il suo consiglio è La principessa e l’aquila: storia vera di Aisholpan, una ragazzina di 13 anni della Mongolia che vuole diventare la prima addestratrice di aquile, in un mondo in cui l’addestramento delle aquile è un’arte riservata da millenni ai soli maschi. «Detta così sembra noioso, ma garantisco che non lo è. Le immagini di questa bambina in mezzo a cavalieri baffuti, con l’aquila sull’avambraccio, parlano in maniera potentissima di uguaglianza di genere». Consigliato già dalla scuola primaria.

3 – Piccole miss crescono

Film del 2006, racconta di una bambina un po’ goffa, la piccola Olive, che a sette anni si mette in testa di partecipare ad un concorso nazionale per piccole Miss, quelli con mini principesse truccate tremendamente. La famiglia la supporta. «Un film che funziona, abbordabilissimo e insieme di qualità, che ha dentro tantissimi temi che in preadolescenza sono cruciali», dice Ferrario. Per ragazzini della scuola secondaria di primo grado.

4 – Una fuga d’amore

Nel New England del 1965, una tranquilla comunità entra nel caos quando due dodicenni innamorati scappano insieme poco prima di una violenta tempesta. Pochissime parole per consigliarlo: «Bastano 30 secondi per capire che è un’altra cosa. È film di Wes Anderson del 2021 ed è un trattata di cinema. Molto giocoso, leggero, con attori noti, ma ha una storia molto forte e c’è tutto il linguaggio del cinema con la C maiuscola». Anche questo per ragazzi dalla scuola secondaria di primo grado in sù.

5 – L’adolescenza a tutto tondo 

Nella Dublino degli anni Ottanta, il quattordicenne Conor viene spostato dalla scuola privata ad una al centro della città. Cerca di adattarsi ad un nuovo stile di vita e cerca di evadere dai problemi familiari ed economici fondando una band. «Il film perfetto per l’età delle medie, per tanti temi dell’adolescenza che affronta», dice Ferrario. 

Infine, un podcast

Luca Ferrario ha appena firmato un podcast, realizzato con Educa Immagine. Si intitola Boomer si nasce e vuole accompagnarci nella vita online e offline dei ragazzi di oggi. Sei puntate per spiegare il rapporto dei più giovani con internet e i social media: perché fanno le live su Instagram, perché parlano per meme, cos’è l’amore social.

«Parlano ragazzi dai 14 ai 20 anni, non gli accademici o gli adulti. È uscito un mese fa e pur avendolo pensato come una “guida” per i boomer, in tanti mi dicono che lo stanno ascoltando insieme ai figli o alla classe», racconta Ferrario. Il primo consiglio, quello di chiedere ai ragazzi, «viene proprio dall’esperienza fatta con questo podcast. L’ho imparato lì. Smettiamo di metterci nella posizione di chi vuole sempre insegnare qualcosa. Non c’è niente di meglio che far parlare loro, i ragazzi». 

In foto il regista Hayao Miyazaki, foto Chris Pizzello Associated Press/LaPresse


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