Welfare

Cnca denuncia: minori dimenticati

Cooperative sociali e associazioni hanno garantito l'accoglienza, ma lo Stato "dimentica" di erogare risorse

di Redazione

Risposte immediate e certe. Sono quelle che il Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) chiede al governo italiano. Il Cnca denuncia la grave e insostenibile situazione che si è venuta creare nell’accoglienza dei minori stranieri arrivati in Italia durante la cosiddetta emergenza Nord Africa.

«Inammissibile» è questo l’aggettivo scelto dal Liviana Marelli, responsabile minori del Cnca per descrive la situazione in cui si trovano cooperative sociale e associazioni che hanno garantito l’accoglienza. «Hanno accumulato un ingente credito nei confronti dello Stato, responsabile della mancata erogazione delle risorse economiche per il periodo 2011-2012. Se prendiamo in considerazione tre sole organizzazioni del Cnca, i minorenni accolti sono stati circa 150 e il credito vantato è di 270mila euro. Il conto, dunque, viene fatto pagare a organizzazioni sociali che già sono sotto forte pressione, a causa dei pesanti tagli al sociale decisi sia a livello nazionale sia locale», rimarca Marelli che aggiunge: «Nulla è stato previsto in vista della conclusione della “fase emergenziale”, cioè dal 2013 in poi. Chi garantirà le risorse per le accoglienze e i percorsi di avvio all’autonomia dei ragazzi? A chi le organizzazioni che hanno minori accolti dovranno fare riferimento per la gestione dei progetti individuali?»
 
Per affrontare davvero questa situazione, il Cnca chiede:
l’erogazione a tutte le organizzazioni coinvolte delle risorse economiche a totale saldo delle accoglienze sostenute nel periodo 2011-2012;
l’emanazione di atti formali – linee di indirizzo e adeguata copertura finanziaria – finalizzati a garantire l’assistenza ai minorenni accolti dopo il 31 dicembre 2012;
l’avvio di un tavolo di coordinamento nazionale e di tavoli di coordinamento regionali in cui sia prevista la presenza dei Coordinamenti nazionali e regionali rappresentativi delle organizzazioni che gestiscono comunità di accoglienza.

«Il minorenne solo e presente a qualunque titolo sul territorio italiano ha diritto alla tutela», conclude Marelli. «Noi esigiamo che lo Stato rispetti questo diritto fondamentale».

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