Comitato editoriale

10 ricercatori per il Registro italiano sclerosi multipla

La Fondazione di Aism mira a creare una rete di eccellenza per sviluppare il progetto del Registro che permette di ricostruire l’iter storico della Sm in Italia e potrà fornire un quadro dei bisogni assistenziali e sociali con molta più precisione che in passato.

di Redazione

Dieci ricercatori per creare una rete di eccellenza con l’obiettivo di creare, sviluppare e mantenere  il “Registro Italiano Sclerosi Multipla”. Li cerca attraverso un bando Fism, Fondazione di Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) che promuove in collaborazione con i Centri Clinici SM italiani.

Il progetto “Registro Italiano Sclerosi Multipla” nasce con lo scopo di individuare il maggior numero di  casi di Sclerosi multipla sul territorio italiano, attraverso la raccolta di dati relativi alle storie cliniche e assistenziali. Rappresenta un’area di ricerca prioritaria per la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism). La creazione di una rete di eccellenza è fondamentale per il successo di questo progetto.

I 10 ricercatori svolgeranno la propria attività di ricerca nella fase di start–up del progetto dedicata all’inserimento nel Registro di un Minimum Data Set nonché, sulla base di ulteriori progettualità di ricerca, delle storie cliniche ed assistenziali del maggior numero possibile di persone colpite da Sm.

La collaborazione del ricercatore è prevista per la durata di 12 mesi. I candidati interessati potranno inviare entro il 27 aprile la propria candidatura via email a: registroitalianosm[at]aism.it

Ogni anno solo nel nostro Paese vengono fatte migliaia di diagnosi di sclerosi multipla. Realizzare un censimento universale dei pazienti e aggiornarlo con regolarità è fondamentale per almeno due motivi:
– permette di ricostruire l’iter storico della malattia nel nostro Paese, e impostare studi sull’epidemiologia, decorso clinico, distribuzione della disabilità, e di prognosi;
–  permette di fornire un quadro dei bisogni assistenziali e sociali con molta più precisione che in passato.

Inoltre, conoscendo la dislocazione territoriale e il grado di invalidità delle persone con Sm, l’offerta dei servizi potrà essere commisurata in base alla domanda assistenziale certificata sul territorio.

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