Comitato editoriale

Autismo, una legge-cornice tanto vaga che non cambia nulla

Roberto Speziale, presidente di Anffas, commenta la legge sull'autismo approvata oggi dalla Camera: «un'occasione perduta»

di Sara De Carli

Con 296 sì e 6 no la Camera ha approvato oggi pomeriggio la proposta di legge “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie". Il provvedimento torna ora all’esame del Senato, dove ci si aspetta una conferma del testo licenziato oggi.

Per Roberto Speziale, presidente di Anffas, non c’è però molto da festeggiare: «Sappiamo che il testo è frutto di una mediazione e apprezziamo il tentativo di portare maggiore attenzione ai problemi delle persone con autismo, tuttavia è un’enorme occasione perduta. Cosa cambierà il giorno in cui questa legge sarà in vigore? Purtroppo poco o nulla».

Anffas è l’associazione maggiormente rappresentativa delle persone con autismo e delle loro famiglie, ma durante la discussione della proposta di legge in questione non è mai stata chiamata in Parlamento per essere audita: «Forse avremmo disturbato», dice amareggiato Speziale. E spiega che «con la Fish avevamo chiesto che nel testo si parlasse di progetti personalizzati, mentre la legge che è stata approvata è una semplice legge cornice, che non dice nulla e non dà nulla in più, essendo prevista l’invarianza dei costi: ci sono spunti buoni, ma lasciati nell’indeterminatezza. In Italia già è difficile far applicare leggi estremamente specifiche, figuriamoci una legge come questa».

Un altro punto critico per Speziale è il fatto che questa legge è la prima legge sulla disabilità che l’Italia approva dopo la Convenzione Onu: «ma non vi fa alcun riferimento, come non fa riferimento all’articolo 14 della legge 328 che parla di progetto individualizzato, senza il quale non c’è presa in carico globale. Intervento precoce e intervento globale sono i presupposti per avere un miglioramento della presa in carico concreta». Anche dopo la legge quindi ci sarà da lavorare, perché gli interventi precoci e quelli globali entrino nei LEA e nei LEP. Sarà più importante che avere l’autismo nel titolo di una legge.

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