Comitato editoriale

Caffo: «La rete non è solo pericolo. È un moltiplicatore di possibilità»

Telefono Azzurro ha organizzato il convegno: "La Rete che ci piace. Costruiamo insieme un web più sicuro per bambini e ragazzi" alla vigilia del Safer Internet Day, con un hashtag dedicato: #laretechecipiace

di Mattia Schieppati

Pericolo o grande opportunità per i ragazzi? La giornata organizzata oggi a Milano da Telefono Azzurro, un convegno-seminario dal titolo "La Rete che ci piace. Costruiamo insieme un web più sicuro per bambini e ragazzi", affronta il tema della pervasività digitale in maniera aperta, senza dogmi precostituiti e senza dettare regole. «Internet è un moltiplicatore di possibilità», osserva Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, «e quindi non va demonizzata a priori. Ma è vero che è anche un volano di rischi latenti, per cui i ragazzi vanno guidati nel mondo digitale con attenzione: senza frenarne l'entusiasmo, ma neppure sottovalutando i pericoli che un approccio disinvolto alla rete può comportare».

L'evento organizzato da Telefono Azzurro introduce al Safer Internet Day 2014, la giornata che domani, 11 febbraio, porta all'attenzione in tutto il mondo il tema della sicurezza online per i minori. E ha chiamato a raccolta tutti i soggetti chiamati, oggi, a collaborare per far sì che web e social network diventino ambienti sempre più sicuri per i ragazzi. Un momento per mettere a confronto la politica (sono intervenuti l'on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione infanzia, l'europarlamentare Patrizia Toia, e le onorevoli Elena Ferrara e Milenba Santerini), docenti universitari di discipline scientifiche e psicologiche, responsabili della Polizia Postale e del reparto tecnologie informatiche dei Carabinieri, le aziende che operano nel digitale (presenti Microsoft, Instagram, Telecom Italia), e tanti ragazzi delle scuole presenti in sala, che hanno stimolato i relatori portando nel dibattito il porprio "vissuto" di presenza e attività quotidiana in rete.

Quella che è emersa con forza proprio questa distanza che ancora esiste tra quelle che sono le politiche e le attività messe in campo dagli "adulti" sul tema della sicurezza online, e quella che è la visione – e spesso anche le paure – dei ragazzi. Che sanno di avventurarsi sul web in maniera impreparata, e quindi esposti a rischi. E chiedono agli adulti di essere accompagnati in questo percorso, di essere – per usare una parola antica – educati alla rete.

Netto il richiamo lanciato dal viceministro allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà, che ha aperto i lavori del pomeriggio: «Quello della sicurezza online per i ragazzi è un tema sul quale la politica da sola non può sperare di portare una soluzione. È importante che in questo percorso vengano coinvolte le aziende, i player che operano online, Google, Facebook e gli altri big. Il Codice di Autoregolamentazione che abbiamo avviato come ministero va in questa direzione: stabilire non solo delle regole, ma dei principi condivisi da tutto il settore. Su questo, gli operatori non si possono tirare indietro».

Concorda Caffo. «Serve un approccio maggiormente pragmatico da parte di tutti: i social network devono essere obbligati a impostare i parametri di default della privacy al più elevato livello possibile, fornendo anche maggiori strumenti pr la segnalazione di situazioni improprie, e appositi tutorials per la sicurezza online, le impostazioni della privacy e l'utilizzo di strumenti di segnalazione, fornendo incentivi al loro utilizzo»

Lo streaming social dell'evento e pillole video degli interventi sono state pubblicate in presa diretta sulla pagina Facebook di Telefono Azzurro e sull'account Twitter dell'associazione al @telefonoazzurro

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