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Comitato editoriale Mpvi

Da 45 anni raccontiamo il “Sì alla vita”

La rivista del Movimento per la Vita italiano, fondato nel 1978, celebra il suo anniversario con una serie di eventi e iniziative presentate in occasione di una conferenza stampa all’Università Cattolica di Milano. Tra le iniziative la tavola rotonda di chiusura del convegno nazionale di Firenze, un premio giornalistico, una borsa di studio e tanto altro

di Antonietta Nembri

Hanno scelto Milano per presentare le tante iniziative che saranno dedicate ai 45 anni di “Sì alla Vita” la rivista del Movimento della Vita Italiano – Mpv non a caso, come ha ricordato Elisabetta Pittino aprendo la conferenza stampa di questa mattina – 31 ottobre – all’Università Cattolica: questa pubblicazione, infatti, nasceva a Milano nell’ottobre del 1978.

Ripercorrendone la storia Pittino, direttrice responsabile, ha voluto sottolineare come «Mpv e rivista sono sempre andati insieme, fin dai primi passi», in particolare su una modalità: «Essere per e mai contro, fin dalla scelta del nome in occasione di una convegno europeo dei movimenti per la vita: “Sì alla vita” che era il nome di un’associazione svizzera». 

Un premio giornalistico

Nel corso dell’incontro si è voluto ricordare il primo direttore Piero Pirovano a cui in accoppiata con Piergiorgio Liverani, anch’egli alla direzione della rivista ormai diventata romana negli anni Novanta ed entrambi scomparsi lo scorso anno è dedicato il premio giornalistico “Pirovano – Liverani” che in questa prima edizione sarà consegnato in occasione del 43esimo convegno nazionale “Carlo Casini” (ne abbiamo parlato qui) a Domenico Mugnaini, direttore di Toscana Oggi «per il suo servizio reso al valore di ogni vita umana», spiega Marina Casini, presidente del Mpv.

Nato come mensile, il “Sì alla Vita” è bimestrale dalla metà del 2018 ed è, ricorda ancora Pittino, «la rivista pro life più longeva nel nostro Paese». Il desiderio di festeggiare questo che non è solo un house organ del Mpv nasce proprio dalla considerazione che «usare le parole per comunicare, per fare altri partecipi di una notizia è un atto creativo. E attraverso la rivista il Mpv ha comunicato in questi 45 anni il significato del valore della vita».

Un momento dell’intervento di Elisabetta Pittino

«È bello essere qui, è bello guardare avanti e girarsi ogni tanto indietro per vedere le radici. Per ricordarci chi siamo e il cammino che abbiamo fatto. Questo potenzia il presente e allo stesso tempo è una sfida per guardare al futuro», ha osservato la presidente Marina Casini. Che ha aggiunto «questo giornale è nato per la fede nella vita di diverse persone», ricordando che pochi mesi prima della nascita del “Sì alla vita” era stata approvata la legge 194 e citando una frase di Rostand ha detto «È bello credere nella luce quando c’è il buio». 

Un libro con le “Lettere al popolo della Vita”

Marina Casini ha poi ricordato alcune frasi del padre, Carlo Casini tratte dagli editoriali pubblicati dal periodo del Mpv «il mio babbo credeva moltissimo al Sì alla vita» annunciando l’uscita delle “Lettere al popolo della Vita”, due volumi che raccoglie gli editoriali scritti da Carlo Casini.

«Questo anniversario è l’occasione per questa pubblicazione. Il suo senso è quello di essere una sorgente cui attingere per continuare a difendere la cultura della vita, capace di mobilitare accoglienza, solidarietà e generosità sulle frontiere della povertà e dell’emarginazione umana, che è vera cultura di pace, fraternità, cura, libertà, giustizia, diritti dell’uomo», ha concluso sottolineando una delle citazioni raccolte nel volume: «Ciò che non si comunica non esiste… è necessaria una voce che, regolarmente porti in tante case l’informazione e l’interpretazione dei fatti che sulla frontiera della vita, giorno dopo giorno, in un crescendo vorticoso, accadono nel mondo. Questo è il Sì alla Vita».

Parla al popolo della vita

All’incontro stampa è poi intervenuta Soemia Sibillo, direttrice del Cav Mangiagalli di Milano che ha definito la rivista «uno strumento utilissimo per tutti i centri di aiuto alla vita, è un giornalismo lento, i suoi contenuti sono ricchi e da “masticare” presentati con un linguaggio semplice perché la vita è una buona notizia. Parla al popolo della vita, ma non solo».

È infine intervenuto il caporedattore di Avvenire, Francesco Ognibene, responsabile delle pagine èVita che ha osservato «noi facciamo un mestiere bellissimo, ma nel nostro lavoro a volte ci chiediamo: a cosa serve?». La risposta per il giornalista che collabora con l’house organ del Mpv (tutti i collaboratori sono volontari, ndr) è che «ogni giornale ha un’anima, riconoscibile e coerente, è viva e ci parla, si tratta di riconoscerla, c’è un popolo che merita di essere informato con una lettura che guarda sempre al sì, a una bellezza che continua ad affascinare». 

L’appuntamento per il prosieguo delle celebrazioni per il 45esimo compleanno del “Sì alla vita” è alla tavola rotonda conclusiva del Convegno nazionale, domenica 5 novembre a Firenze.

In apertura da sx Soemia Sibillo, Marina Casini, Elisabetta Pittino e Francesco Ognibene – foto da Ufficio stampa