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La lotta allo spreco, premiata con il Ggb 2030
Il recupero delle eccedenze alimentari contribuisce a sostenere le strutture caritative che aiutano le persone in difficoltà e ha anche un impatto sulla sostenibilità ambientale. La fondazione ha ricevuto il Gran Premio Sviluppo Sostenibile Ad Honorem. Secondo le prime stime nel 2021 son state distribuite 120mila tonnellate di cibo
di Redazione
120mila tonnellate di cibo distribuite, di cui il 38% recuperato dalle eccedenze e quindi salvato dallo spreco. Sono queste le prime stime di quanto realizzato nel 2021 da Banco Alimentare in Italia impegnato nel recupero e quindi nella prevenzione dello spreco.
Gli alimenti recuperati sono una parte di quelli distribuiti alle quasi 7.600 strutture caritative convenzionate con il Banco Alimentare (mense per i poveri, comunità per i minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza etc..) e che sostengono circa 1.700.000 persone.
Il recupero di questi prodotti, oltre ad aiutare chi si trova in difficoltà, ha conseguenze positive sull’ambiente: meno cibo ancora buono nelle discariche significa infatti tonnellate di CO2 evitate e quindi meno inquinamento.
La lotta allo spreco contribuisce in particolare al raggiungimento dei Goal 2 e 12.3, due dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per questa attività il Banco Alimentare ha ricevuto il Ggb 2030 – Gran Premio Sviluppo Sostenibile Ad Honorem, attribuito da Assosef nell'ambito della XV Ggb 2030 – Gran Premio Sviluppo Sostenibile – Financial Services for Sdgs, la storica manifestazione che incoraggia il sistema finanziario italiano verso i temi dello sviluppo sostenibile.
«Siamo onorati ed estremamente grati ad Assosef per questo importante premio», sottolinea Giovanni Bruno (nella foto in apertura) presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus. «È un riconoscimento al lavoro svolto da ormai quasi 33 anni in Italia dai tanti, dipendenti e volontari, che ogni giorno cercano di portare aiuto a chi è in difficoltà riducendo il più possibile lo spreco attraverso il recupero delle eccedenze alimentari, ma soprattutto promuovendo la cultura del dono e della condivisione. Sento particolarmente significativo che una associazione come Assosef abbia avvertito il desiderio di assegnare un premio ad Honorem a realtà “altre” rispetto all’ ambito proprio di competenza: è certamente segno della consapevolezza che il tema della sostenibilità debba essere affrontato sotto i vari aspetti e coinvolgendo tutte le realtà che se ne occupano».
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