Comitato editoriale

Le Misericordie si sono raccontate a Roma

Intensa mattinata di confronto, per delineare le linee guida dei nuovi ambiti d'azione del Movimento

di Redazione

“Capacità di costruire, popolarità, sussidiarietà, politiche possibili e competenze diffuse”. Queste le parole di Francesco Marsico, Vicedirettore della Caritas Italiana, nei confronti dell’operato delle Misericordie di tutta Italia, che si sono ritrovate sabato scorso, 29 novembre, a Roma presso la sede della Caritas in via Aurelia, per l’iniziativa “Le misericordie si raccontano: progetti e iniziative virtuosi dal Movimento”. Una giornata organizzata dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie nell'ambito del laboratorio "Alzaia", per  ritrovarsi insieme a conoscere, diffondere e replicare all’interno del movimento, le buone prassi attuate dalle varie Misericordie, capaci di dare risposte ai nuovi bisogni della società.

“Quando guardo alle vostre esperienze – ha detto Marsico – vedo una straordinaria ricchezza. C’è un senso di sussidiarietà, intesa come responsabilità delle comunità e non come migliore allocazione delle risorse, che è straordinaria”. “C’è un senso di innovazione concreta – ha detto ancora – capace di cambiare le cose e la vita delle persone, una capacità di guardare il quotidiano in un modo diverso, da una dimensione innovativa che non è far qualcosa di contemporaneo, ma fare qualcosa di utile, che serve oggi, adeguato ai tempi e ai bisogni senza nessun belletto di modernismo se non la concretezza e la capacità di ascolto”.

“Quello che vedo ancora – ha proseguito Marsico – è anche una popolarità straordinaria nelle vostre esperienze, una capacità di socialità, una semplicità che non vuol dire stupidità, ma qualcosa che si capisce perché è concreta, umana, vicina alle persone. E in questa popolarità, una capacità di mobilitazione e integrazione delle persone, che non si riferisce soltanto a quella degli immigrati, ma all’integrazione tra noi”.

Nel corso della mattinata, sono state raccontate alcune tra le iniziative più innovative portate avanti dalle Misericordie capaci di migliorare determinate condizioni di criticità sociali: il progetto “Adotta una famiglia” della Misericordia di Siena, l’emporio solidale “Passamano” della Misericordia di Castel Bolognese, l’esperienza di integrazione degli immigrati della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, quella di “Housing first” della Misericordia di Lido di Camaiore, il corso di primo soccorso rivolto ai non vedenti promosso dalla Misericordia di Prato e la gestione da parte della protezione civile, dei grandi eventi a Roma, raccontata dalla Misericordia di Villa Adriana.

Una mattinata ricca di emozioni e confronto, salutata dal Presidente nazionale della Confederazione, Roberto Trucchi: “Siamo abituati di più a fare che a dire – ha evidenziato il Presidente – ma dobbiamo iniziare a intraprendere dei percorsi che ci facciano intanto riscoprire il nostro essere e riscoprire tra di noi le esperienze, perché molto spesso il rischio è quello di chiuderci in un ambito troppo particolare, troppo stretto, troppo locale e di non condividere quanto di bello possiamo fare, quanto di bello facciamo e perché no, anche quanto di sbagliato facciamo, perché c’è anche quello, ma è anche un motivo di crescita”.

“Voglio esprimere la grande soddisfazione per questo percorso iniziato qualche tempo fa – ha detto ancora – che probabilmente neanche noi eravamo consapevoli di dove ci avrebbe portato ma che ci ha fatto comprendere l’importanza dello stare insieme, di fare rete, anche con le altre realtà e le altre associazioni”. “Siamo di ritorno da Bruxelles – ha aggiunto – e anche questo ci ha fatto capire l’importanza di dover fare rete non solo nella nostra bella Italia, ma anche a livello europeo perché ci sono tante possibilità, tante opportunità che probabilmente il mondo delle Misericordie, deve incominciare a cogliere, sempre e solo per essere d’aiuto alla persona: questo è il nostro vero e unico obiettivo”. Una giornata non di “autoreferenzialità – ha detto infine Trucchi – ma un’occasione per aprirsi agli altri e al mondo delle altre realtà, che come noi si rivolgono alla persona, per raccontarci, stare insieme e fare anche un po’ il punto della situazione di Alzaia: da dove siamo partiti, dove siamo oggi e le prospettive per il futuro”.

Nel corso dell’evento molto partecipato dalle Misericordie di tutta Italia, si è anche svolta la premiazione della prima edizione del concorso “Essere Misericordia in una foto”, che ha visto la vittoria al primo posto di Marcello Cuccoli (che si è guadagnato un buono da 500 euro spendibile in prodotti per la fotografia professionale) e al secondo di Alberto Agnolucci (250 euro di buono) entrambi della Misericordia di San Giovanni Valdarno. Terzo porto per Manuela Magnonidella Misericordia di Portoferraio, assente all’iniziativa per motivi personali, ma che ha vinto un buono spesa da 150 euro. Giurati dell'iniziativa, Alessandro Conti e Marco Bonotti, fotografi accreditati del nucleo Press dell'Ugem.

Importantissimi i “laboratori sperimentali” che nella parte finale della mattinata, hanno coinvolto i presenti. Sette i diversi ambiti di discussione che hanno tracciato le linee guida dell’iniziativa: immigrazione, estrema povertà, salute di prossimità, accoglienza, cibo, disoccupazione e protezione civile. Dal confronto di ogni gruppo di lavoro emergerà uno studio che darà vita ad un documento di riferimento per il movimento, che aiuti a definire gli ambiti d'azione delle Misericordie in maniera più netta, grazie all'apporto delle fraternite protagoniste.

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