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Modena, un nuovo centro per ragazzi sordociechi

Aperto da gennaio, ospita già 6 utenti ma a regime ne potrà accogliere 24. Il 20 settembre c'è stata l'inaugurazione ufficiale del nuovo Centro Socio Riabilitativo Residenziale di Modena della lega del Filo d'Oro

di Sara De Carli

Venerdì 20 settembre una bella giornata di sole ha salutato l’inaugurazione del Centro Socio Riabilitativo Residenziale di Modena. È il quinto centro con le insegne della Lega del Filo d’Oro, in un impegno sul territorio che cresce nonostante la crisi economica. «Per noi è un momento di grandissima crescita. Grazie a chi fa in modo che anche noi possiamo fare», ha sottolineato emozionata Barbara Verna, membro del comitato delle persone sordocieche. E ha aggiunto: «Benvenuti a tutti nella nostra casa!».

 

 

Al contrario di quel che solitamente accade nelle cerimonie inaugurali, sono stati proprio i sordociechi che già abitano il Centro – Carlo, Gabriele, Stefano, Marina, Marco e Simona per il momento, ma a regime la struttura potrà accogliere 24 utenti – a tagliare il nastro e a far entrare i tanti ospiti e le autorità presenti, tra cui il viceministro Guerra e Renzo Arbore, da quasi 25 anni testimonial dell’associazione: un gesto semplice, ma dal profondo significato.

 

 

Il nuovo centro si estende su una superficie di 11mila mq, di cui 2.500 coperti. Il parco collega le quattro palazzine di cui è composto il Centro: «due per le residenze degli utenti e le foresterie, una destinata alle aule e ai laboratori per attività occupazionali e riabilitative, più l’ambulatorio, l’infermeria, la palestra fisioterapica e gli uffici amministrativi. Un’ultima palazzina ospita mensa, cucina e lavanderia», spiega Alberto Mantovani, il direttore.

 

Il Centro di Modena è anche un modello di sinergie, con tanti attori che hanno saputo lavorare insieme per un unico obiettivo, a cominciare da chi ha avuto l’idea: l’avvocato Fornero con l’associazione Come.Te e Bruno Iseppi, un altro papà, con la onlus Luci di Come.Te. Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro, ha voluto evidenziare questa proprio reciprocità: «Intendiamo portare una esperienza specifica in un contesto di servizi già ricco e attento ai bisogni delle persone con disabilità. Vogliamo essere una risorsa in più, per i sordociechi e le loro famiglie ma anche per il territorio. Il parco del Centro, che è pubblico, vuole essere uno spazio aperto a tutti, che si aggiunge all’offerta dei servizi».

 

Si tratta di un esempio positivo, salutato con grande favore dal viceministro Maria Cecilia Guerra, presente all’inaugurazione: «Mi piacerebbe che tutta l’Italia assomigliasse a Modena, oggi», ha detto.
 

 

 

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