Un fiore per la ricerca, da donna a donna

Dieci anni fa GPR17 era una sigla registrata in una banca dati per un «gene a funzione ignota». Oggi GPR17 è il nome che racchiude la promessa di una nuova terapia per la sclerosi multipla, con un approccio completamente diverso da quello delle terapie attuali, che lavorano sul sistema immunitario. La scommessa è quella di arrivare a un farmaco che favorisca la rimielizzazione e che in sostanza ripari quella guaina mielinica che avvolge i prolungamenti delle cellule nervose, danneggiata dalla malattia. Sarebbe la prima cura utile per le forme progressive della sclerosi multipla, che colpiscono in Italia almeno 25mila persone e che ad oggi non hanno alcuna cura. A lavorarci è un gruppo di ricercatori guidati dalla professoressa Maria Pia Abbracchio, ordinario di farmacologia all’Università degli Studi di Milano, in un progetto che fin dal 2010 vede in tandem pubblico e non profit: l’Università degli Studi di Milano e la Fism, ovvero la Fondazione di Aism.

A maggio 2012 Fism e Università degli Studi hanno depositato un brevetto su tre famiglie chimiche di composti capaci di interagire con GPR17 per portarlo a produrre oligodendrociti maturi mielizzanti: ora, spiega la professoressa Abbracchio, «parte la fase traslazionale del progetto, che ci porterà a sviluppare farmaci rimielizzanti. Il primo obiettivo è individuare le 2/3 molecole più interessanti, che proveremo prima in vitro e poi in vivo». L’iter è lungo, ma la Abbracchio è ottimista: «in tre anni contiamo di avere la molecola candidata allo studio sull’uomo.

Da venerdì 8 marzo a domenica 10 marzo, in occasione della festa della donna, Aism sarà presente in 3.000 piazze italiane con delle gardenie, che sosterranno la ricerca sulla sclerosi multipla. Sono proprio le donne ad essere più colpite dalla malattia, in un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini. La Gardenia dell’AISM è un evento che ha il profumo di un fiore e un messaggio di speranza voluto dalle donne per le donne: insieme per vincere la sclerosi multipla. I fondi raccolti con la Gardenia dell'AISM contribuiranno a potenziare l'impegno dell'Associazione nello studio della causa della malattia, finalizzata alla ricerca di una cura risolutiva.