Violenza
Con i bambini dedica 10 milioni agli orfani di femminicidio
L'impresa sociale ha rinnovato e ampliato il bando "A braccia aperte", iniziativa già pubblicata nel 2020 e riconosciuta come modello di intervento sul tema, che ha creato sul territorio una rete di supporto. Cinque milioni serviranno per il proseguimento dei progetti già messi in campo, mentre con gli altri cinque milioni verranno create nuove reti
di Redazione

Nei casi di femminicidio, spesso, ci sono delle vittime nascoste. I figli delle donne uccise vivono conseguenze devastanti per il crimine commesso contro le loro madri. Per questo, Con i bambini ha destinato 10 milioni di euro del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile proprio per il sostegno degli orfani di femminicidio, grazie al rinnovo del bando “A braccia aperte”. Si tratta del proseguimento – e ampliamento – di un’iniziativa già pubblicata nel corso del 2020 e riconosciuta come modello di intervento di riferimento sul tema anche nel confronto istituzionale, per consolidare ed estendere la rete nazionale di supporto agli organi di vittime di crimini domestici esistente. I dieci milioni di euro a disposizione sono suddivisi in due linee di intervento complementari: 5 milioni saranno destinati al rifinanziamento dei progetti già avviati e 5 milioni al sostegno di nuove reti. Tutti gli enti del Terzo settore in linea con le caratteristiche richieste, sono invitati a presentare la propria proposta di progetto on line tramite il sito di Con i Bambini entro le ore 13:00 del 2 ottobre 2025.
Il fenomeno dei crimini domestici rappresenta un problema grave e diffuso in Italia, con ripercussioni che si estendono ben oltre le vittime dirette. A vivere le conseguenze dei crimini domestici vi è una categoria di persone particolarmente vulnerabile: i cosiddetti “orfani speciali”, bambini e ragazzi che perdono un genitore a seguito di un omicidio commesso dall’altro genitore. Questa situazione, purtroppo, è tutt’altro che marginale e richiede un’attenzione crescente. Le statistiche più recenti e le analisi di enti come l’Istat, il Ministero dell’Interno e le associazioni antiviolenza confermano una persistente e allarmante incidenza dei femminicidi e, più in generale, degli omicidi in ambito familiare. In Italia, ogni anno, decine di donne vengono uccise da partner o ex partner, e in una percentuale significativa di questi casi, sono presenti figli minori.
Le stime più prudenti indicano che, annualmente, centinaia di bambini si trovano a dover affrontare la perdita contemporanea di entrambi i genitori a causa di un omicidio-suicidio o di un omicidio seguito da arresto. Questo dato rende l’Italia uno dei paesi europei con un numero elevato di ‘orfani speciali’.
A livello europeo, la consapevolezza del fenomeno è in crescita, ma la raccolta omogenea dei dati e la codificazione esatta dei ‘figli orfani di femminicidio’ (o più ampiamente, di crimine domestico) sono ancora in fase di affinamento. La vita dei figli di vittime di un crimine domestico viene fortemente sconvolta, dal momento che non affrontano un lutto ordinario, ma un trauma complesso e stratificato, che comprende: la perdita violenta e contemporanea di entrambi i genitori: uno ucciso, l’altro in carcere o latitante. Questo impedisce un processo di elaborazione del lutto ‘normale’ e li espone a un senso di abbandono e tradimento profondo.
Il trauma dell’esposizione: spesso, bambini e ragazzi sono stati testimoni diretti o indiretti delle violenze che hanno preceduto l’omicidio, se non dell’atto stesso, con la conseguente esposizione a un disturbo da stress post-traumatico (Ptsd) complesso. Inoltre, la stigmatizzazione sociale: portano il ‘marchio’ di una tragedia familiare che li isola e li rende oggetto di pietismo o, peggio, di giudizio. Le conseguenze subite da questi bambini e ragazzi sono multiple e rintracciabili a vari livelli: giuridico, sociale e psicologico. Grazie al bando “A braccia aperte” centinaia di bambini, ragazzi e le famiglie affidatarie hanno potuto ricevere un sostegno adeguato a un fenomeno che è fortemente in crescita.
Attraverso la prima edizione dell’iniziativa “A braccia aperte”, Con i Bambini attraverso un percorso di progettazione partecipata nel 2021 ha selezionato 4 cantieri educativi dedicati agli orfani delle vittime di femminicidio, nel Nord est, nel Nord Ovest, nel Centro e al Sud, sostenuti complessivamente con 10 milioni di euro.
L’instant book “A braccia aperte. Un faro acceso sui figli delle vittime di femminicidio”, a cura di Sara De Carli e Sabina Pignataro, è scaricabile gratuitamente dallo store di vita.it a questo link. Il volume è realizzato in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini, che con il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha stanziato 10 milioni di euro per quattro progetti in favore degli orfani delle vittime di crimini domestici.
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