L’uguaglianza scritta nel contratto aziendale. È questo l’obiettivo con cui è nata da un paio d’anni Parks, associazione composta da 12 soci-aziende che, a vari livelli, stanno lavorando per inserire nelle proprie politiche verso i lavoratori l’equità di trattamento tra le coppie eterosessuali e quelle GLBT, di cui gay e lesbiche sono la maggioranza. «È un modello già sviluppato in varie multinazionali statunitensi, sto cercando di importarlo in Italia», spiega Ivan Scalfarotto, fondatore e direttore esecutivo di Parks, che ha beneficiato in prima persona, lui e il compagno con cui convive, delle policies di Citibank quando era responsabile Risorse umane di una filiale estera della banca Usa. Tra le 12 aziende a cui Parks offre consulenza «tramite formazione aziendale e affiancamento nei cambi di regole aziendali» vi sono la stessa Citibank, Johnson&Johnson, Telecom e Ikea, quest’ultima all’avanguardia nel riconoscimento delle diversità, orientamento sessuale in primis: «Dopo un’indagine anonima tra i dipendenti di tre grossi punti vendita italiani abbiamo rilevato che siamo pronti per parificare il trattamento di persone conviventi dello stesso sesso con figli o meno a tutte le altre, ad esempio in termini di permessi, copertura assicurativa e sanitaria», spiega Valerio Di Bussolo, responsabile Relazioni esterne Ikea Italia, «a settembre dovrebbero essere pronte le nuove linee guida».
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